Lo dichiara l’ex sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. “Non c’è ragione d’interesse pubblico che giustifichi quella che a tutti appare una ritorsione (…) E’ la seconda volta che Corporation America, dopo l’acquisto delle azioni vendute dalla Regione blocca l’investimento fondamentale che rimane da fare sul Galilei.
“L’Aeroporto di Pisa non deve pagare lo stop dato dal Tar alla nuova pista di Firenze. Non c’è ragione d’interesse pubblico che giustifichi quella che a tutti appare una ritorsione. Sottolineo, d’interesse della Toscana intera. E’ la seconda volta che Corporation America, il privato che controlla la Toscana Aeroporti, dopo l’acquisto delle azioni vendute dalla Regione (con la contrarietà delle istituzioni pisane), blocca l’investimento fondamentale che rimane da fare sul Galilei. E’ quello del nuovo terminal-passeggeri, che si rinvierebbe ancora condizionandolo al potenziamento del Vespucci”. Lo dichiara l’ex sindaco Paolo Filippeschi, che fu impegnato in una dura battaglia contro la vendita delle quote di Toscana Aeroporti da parte della Regione. “La volta precedente leggemmo la smentita di Naldi- prosegue Filippeschi-. Questa volta, invece, la scelta per un rinvio sine die è dichiarata”.
Filippeschi ricorda che ” l’investimento fu deciso il 27 aprile del 2012 e che il CdA della società, con il privato già maggioritario, aveva già dato il via all’investimento nel lontano 25 febbraio 2015. Poi l’ampliamento fu ancora rilanciato dal CdA di Toscana Aeroporti il 13 dicembre 2016. Non si contano le dichiarazioni d’impegno successive”.
Secondo l’ex sindaco “l”aeroporto scoppia nei mesi di punta e l’accoglienza dei passeggeri è assolutamente inadeguata. Mentre anno dopo anno la società ha fatto utili, anche grazie agli investimenti decisi quando la società era governata da una maggioranza pubblica, fatta in primis da Regione Toscana, Comune di Pisa, Provincia, Camera di Commercio”.
“Dove vanno a finire questi utili?” Si chiede Filippeschi. E ancora “perché dopo la privatizzazione d’investimenti strategici a Pisa non se ne sono più realizzati. All’opposto, si è danneggiato con la concorrenza illegittima dei bus Pisa-Firenze quello d’importanza fondamentale, per ammissione della stessa Toscana Aeroporti, del people mover. C’è quindi una contraddizione enorme, che non si spiega. Proprio perché la gestione è unica e integrata l’investimento già deciso su Pisa darebbe un sicuro vantaggio, tanto più quando vi è l’incertezza sulla realizzazione di quello di Firenze. Altrimenti cadrebbero le ragioni strategiche, solidissime, da tutti sostenute, mai contraddette, che hanno portato a decidere l’ampliamento del terminal sette anni fa”.
“La logica di corto respiro del profitto privato non deve andare a scapito della strategia di crescita del Galilei. La Toscana non può ancora pagare questo ritardo dice Filippeschi. Che conclude “di fronte a questa evidenza, il sindaco di Pisa deve prendere una posizione chiara e autonoma, una volta tanto, in difesa del Galilei. E il presidente della Regione Toscana deve rivendicare e difendere il grande e riuscitissimo piano d’investimenti che insieme, in pochi anni, abbiamo contribuito a realizzare, che ancora manca di questa previsione così importante. Regione, Comune, Provincia e Camera di Commercio sono ancora soci, seppure minoritari, della Toscana Aeroporti. Dunque hanno anche gli strumenti per far valere negli organi della società le scelte già prese sulla base d’incontestabili valutazioni strategiche, tecniche e di contesto. Anche il governo, depositario del Piano di sviluppo aeroprtuale toscano, dev’essere chiamato in causa dai parlamentari pisani di ogni orientamento. Naturalmente, il tema è di straordinaria importanza anche per i sindacati dei lavoratori e per le rappresentanze d’impresa, perché riguarda il cuore della nostra prospettiva di sviluppo e il lavoro per molte migliaia di famiglie”