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Fiom, ancora 1.300 cassintegrati in acciaieria di Piombino

Jsw Piombino

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Fiom – “Dobbiamo difendere il nostro sistema industriale e in Toscana questo è ora in forte crisi. Non è tutto in crisi perché ci sono anche elementi di virtuosità. Tuttavia quei settori dove picchia di più la crisi sono quelli interessati da elementi di transizione”. Lo ha dichiarato il segretario generale Fiom Cgil Toscana Daniele Calosi, alle assemblee del sindacato in corso a Firenze dedicate all’industria e alle vertenze del settore in Toscana.

Facendo un punto sulle vertenze in corso, Calosi in particolare ha ricordato la vicenda del “polo siderurgico di Piombino. Noi solo in quell’azienda abbiamo ancora 1.300 lavoratori che sono in cassa integrazione. Significa che noi abbiamo non solo un polo siderurgico fermo, il secondo in Italia, ma abbiamo una città ferma che è Piombino che ha fatto dello sviluppo di quell’impresa il proprio valore aggiunto. Poi abbiamo la vicenda relativa all’automotive. E poi tutto il settore relativo al settore degli accessori metallici per la moda, l’alta moda, i grandi marchi. Abbiamo la necessità di aprire un sistema di confronto a 360 gradi sia con le istituzioni nazionali che con la Regione”.

ll settore metalmeccanico in Toscana “da sempre ha trainato la nostra regione. Il problema è che oggi c’è una crisi che fa spavento, una crisi che riguarda l’automotive con 6.000 persone a rischio, ed è collegata al settore della moda dove ci sono 11.000 persone in cassa integrazione. C’è una sommatoria di crisi, una per provincia, tutte caratterizzate dalla presenza di multinazionali”. Lo ha dichiarato Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, in occasione delle assemblee del sindacato a Firenze per discutere della situazione dell’industria e delle vertenze del settore metalmeccanico nella regione.

“Noi dobbiamo chiedere alla politica regionale che metta al centro questa tematica e al governo che faccia il suo dovere – ha aggiunto -. Il problema è che il governo questo dovere non lo farà. E allora noi dovremo lottare e ottenere il sostegno agli ammortizzatori sociali quando c’è bisogno di politiche industriali credibili”

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