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Giani ha ricordato che lo stanziamento di oltre 4 milioni per il ripristino del tratto franato a Lastra a Signa (Firenze) “è un’anticipazione che noi abbiamo voluto dare perché la Città metropolitana”
Prima gli interventi urgenti, poi un progetto di lungo periodo per la gestione della strada, la manutenzione, la messa in sicurezza e la realizzazione della terza corsia. Il futuro della FIPILI secondo il presidente della regione Giani passa innanzitutto dai lavori da fare subito, per cui, ha assicurato, i soldi ci sono già.
“Oggi è importante fare i lavori” per la Fi-Pi-Li, “sono competenza della Città metropolitana di Firenze, li faccia il prima possibile” ha detto Eugenio Giani. “Ci saranno nei prossimi mesi i tempi – ha proseguito – perché io possa presentare il progetto che porterà attraverso una società di gestione a gestire la Fi-Pi-Li in quel modo imprenditoriale che è necessario, così come avviene nelle autostrade, e che possa dare respiro anche per la costruzione delle corsie d’emergenza e poi di una terza corsia”. Giani ha ricordato che lo stanziamento di oltre 4 milioni per il ripristino del tratto franato a Lastra a Signa (Firenze) “è un’anticipazione che noi abbiamo voluto dare perché la Città metropolitana potesse fare quei lavori che aveva aperto con il cantiere all’inizio di gennaio, quindi non c’è un problema di soldi”.
“Gli eventi che si stanno verificando ci fanno capire che serve un intervento su tutta la Fi-Pi-Li” ha detto invece Angela Bagni, sindaco di Lastra a Signa (Firenze), ricordando che la strada di grande comunicazione “è un’arteria di collegamento dalla costa verso la A1, ed è anche un collegamento nazionale e internazionale, quindi va trovata una soluzione che riguardi la Toscana ma anche tutta l’Italia”, ma per la realizzazione di una terza corsia “ci saranno delle valutazioni da fare” alla luce del rischio idraulico del territorio.
Bagni ha ricordato che il blocco dei tir a Lastra a Signa “era stato pensato da noi già da qualche anno, perché quando si verificavano chiusure della Fi-Pi-Li per manutenzione o incidenti”, si andava a congestionare la viabilità locale. “Di restringimenti naturali ne abbiamo tre – ha aggiunto -, per cui quando i tir rimangono bloccati non arriva il mezzo di soccorso. Questo è stato verificato dalla prefettura e dalla questura prima di partire con questa cosa, ci siamo confrontati con tutti: è un lavoro che viene da lontano”.