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Fire! Esclusiva nazionale in Sala Vanni

A pochi giorni dall’annuncio della prima mondiale di Mats Gustafsson con la BBC Scottish Symphony Orchestra a Glasgow, arriva in Sala Vanni il trio Fire! con una miscela esplosiva di free jazz e avant-rock per l’unico concerto in Italia. Sabato 16 febbraio 2018

Per The Guardian la loro musica è di una “potenza eccezionale”; hanno collaborato con Oren Ambarchi dei Sunn O))) e Jim O’Rourke; il loro ultimo album – “The hands”, uscito il 26 gennaio su Rune Grammofon – è un mix intrigante e intenso di sonorità jazz e rock: sono i Fire!, supergruppo svedese capitanato da Mats Gustafsson, e venerdì 16 febbraio (alle 21.15)  arriveranno in Sala Vanni per l’unica data italiana, tra improvvisazioni incendiarie e sperimentazioni doom.

Definito da The Quietus “una forza vitale della musica contemporanea”, Gustafsson, tra i sassofonisti più interessanti dell’avanguardia jazz mondiale, vanta collaborazioni con titani della musica come Zu, Peter Brötzmann, Lee Ranaldo, Thurston Moore e i loro Sonic Youth, ma ha tutta l’aria di non volersi accontentare. È della scorsa settimana, infatti, la news che il 5 maggio il sassofonista scandinavo salirà sul palco della Glasgow City Hall a fianco della BBC Scottish Symphony Orchestra per la prima mondiale di “Tikkun Olam” di Dror Feiler.

Il trio, che comprende anche il bassista Johan Berthling (Tape) e il batterista Andreas Werliin (Wildbirds & Peacedrums), propone un mix carico di energia, che destruttura le tradizioni classiche e inserisce nuove sfumature con un approccio fresco nella musica improvvisata – approccio che proviene ugualmente dal garage punk, dai suoni della heavy industry e dall’elettronica.

La band è nata quasi per caso, dall’intuizione del promoter svedese Conny Lindström che nel 2009 ingaggia il trio per una serata al Riche di Stoccolma: un vero successo, grazie alla perfetta miscela dei background artistici dei tre musicisti. Un mix che tocca picchi di volume tali da costringere il personale della venue a rimuovere i bicchieri dal bar, per paura che si potessero rompere dalla troppa pressione del suono. Con sei album all’attivo, la formazione porta avanti dal 2012 il progetto Fire! Orchestra, articolato in tre differenti versioni – con 28 musicisti, 20 o 14 – per The Guardian “un flashback emozionante che ha i suoi illustri predecessori in due formazioni di culto: la Centipede, orchestra da 50 elementi di Keith Tippet, e la stellare band formata per l’opera jazz “Escalator over the hill” da Carla Bley”. 

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