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Firenze: 400 alberi con sistema di monitoraggio quanlità dell’aria

Il progetto prevede la messa a dimora nel parco che sta prendendo forma a San Bartolo a Cintoia di 400 alberi, con relativo sistema di irrigazione, e delle attrezzature di Iret per il monitoraggio, lo studio e la verifica dell’impatto delle specie individuate sulla qualità dell’aria nel lungo periodo.

L’iniziativa si inserisce nel progetto europeo Airfresh del programma Life, che riguarda lo studio, il monitoraggio e la verifica delle specie arboree più idonee a migliorare la qualità dell’aria in città e in generale lo studio e la realizzazione di strategie per massimizzare la qualità dell’aria tramite il verde urbano. Gli alberi,  individuate in accordo con il Comune di Firenze, saranno fornite e messe a dimora da Iret-Cnr (Istituto di Ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle Ricerche), così come i relativi impianti di irrigazione e monitoraggio. La campagna di monitoraggio della qualità dell’aria sarà realizzata da Iret-Cnr sopra/sotto chioma e dentro/fuori chioma all’interno dall’area boscata situata nel parco pubblico di San Bartolo a Cintoia in via di realizzazione. Come previsto dall’accordo, Iret organizzerà visite didattiche all’area boscata, prevalentemente rivolte agli studenti delle scuole fiorentine.

L’accordo tra il comune di Firenze Iret-Cnr   ha avuto oggi l’ok della giunta su proposta dell’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re. L’accordo prevede  concretamente la messa a dimora nel parco che sta prendendo forma a San Bartolo a Cintoia di 400 alberi, con relativo sistema di irrigazione, e delle attrezzature di Iret per il monitoraggio, lo studio e la verifica dell’impatto delle specie individuate sulla qualità dell’aria nel lungo periodo.

“Per ridurre l’inquinamento dell’aria nelle città è necessaria un’adeguata selezione delle specie arboree più adatte – ha detto l’assessore Del Re – in modo da mettere a dimora piante con un alto potenziale di assorbimento di sostanze inquinanti e con potere rinfrescante, e che siano al contempo adattate alle condizioni locali, non o poco allergeniche, resistenti alle malattie e alla siccità. E’ insomma necessario piantare le specie giuste nel posto giusto. Per questo, abbiamo promosso l’accordo con Iret-Cnr che ci consentirà di svolgere campagne di misurazione prima e dopo l’impianto degli alberi e di valutare i vantaggi sia ambientali, in termini di quantità di inquinanti eliminati e regolazione della temperatura dell’aria; sia socio-economici con riferimento al numero di decessi e ricoveri evitati grazie al calo dell’inquinamento e ai relativi costi associati”.

 

 

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