I 5 sono stati perquisiti dai carabinieri il 3 giugno su ordine della procura minorile di Firenze nell’ambito delle indagini sull’aggressione avvenuta lo scorso 23 maggio a Firenze, all’interno del parco di Villa Vogel, ai danni di due minori stranieri che erano in compagnia di due ragazze, anche loro minorenni e straniere.
Lesioni personali in concorso, aggravate dall’avere agito per motivi di odio razziale, in più persone riunite e con l’obbiettivo di imporre la propria egemonia di bulli. E’ questa l’ipotesi di reato contestata a cinque minori, perquisiti dai carabinieri il 3 giugno su ordine della procura minorile di Firenze nell’ambito delle indagini sull’aggressione avvenuta lo scorso 23 maggio a Firenze, all‘interno del parco di Villa Vogel, ai danni di due minori stranieri che erano in compagnia di due ragazze, anche loro minorenni e straniere. Le due vittime vennero colpite con pugni e calci e anche con una cintura: 8 e 5 giorni le prognosi.
La cronaca di quel giorno racconta di offese e insulti a sfondo razzista poi le botte. Calci, pugni e anche colpi tirati con una cintura.
Le vittime sono due minorenni peruviani, i presunti aggressori un gruppo di ragazzi all’incirca della stessa età, comunque non ancora maggiorenni, italiani, per i quali la procura minorile del capoluogo toscano ha deciso di contestare l’aggravante di cui all’articolo 604 ter del codice penale, ovvero l’odio razziale.
La sera del 23 maggio scorso i due giovanissimi peruviani si trovavano nel parco di Villa Vogel, zona Isolotto , alla periferia di Firenze, in compagnia di due ragazze, anche loro minorenni e straniere, fu lì che avvenne l’aggressione. 8 e 5 giorni le prognosi riportate.
Nell’immediatezza dei fatti sembrava che ad agire fosse stata una baby gang di circa otto minori. Ora, dalle indagini svolte dai militari della stazione di Firenze Legnaia, il gruppo sarebbe stato ristretto a cinque, tutti perquisiti venerdì scorso su provvedimento firmato dal procuratore presso il tribunale per i minorenni di Firenze, Antonio Sangermano, titolare delle indagini.
Lesioni personali in concorso, aggravate dall’avere agito per motivi di odio razziale, in più persone riunite e con l’obbiettivo di imporre la propria egemonia di bulli, il reato contestato ai cinque ragazzi.
Il gruppo è stato individuato, secondo quanto spiegato dall’Arma, “mediante visione e analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza comunali”. Scopo delle perquisizioni la “ricerca di ogni elemento potenzialmente utile ai fini del prosieguo delle indagini e in particolare di quanto custodito all’interno dei cellulari dei ragazzi, motivo per cui” i telefonini sono stati tutti sequestrati. Da capire in particolare se custodiscano qualche immagine o altro che torni utili all’inchiesta. L’aggressione era avvenuta intorno alle 22 del 23 maggio, con gli autori che sarebbero arrivati e poi scappati a piedi. A dare l’allarme gli stessi due ragazzi peruviani, soccorsi dai sanitari inviati dal 118 e poi portati all’ospedale di Torregalli alle porte di Firenze, venendo entrambi dimessi con 8 e 5 giorni di prognosi, uno per un lieve trauma cranico e contusioni multiple, l’altro per contusioni alle costole.
I Carabinieri di Firenze hanno ricostruito il fatto grazie anche a testimoni e a un passante che, secondo quanto ricostruito sempre nell’immediatezza de fatto, era intervenuto al termine dell’aggressione.