Sciopero e presidio, questa mattina, da parte dei lavoratori delle Entrate riguardo ai compensi relativi agli obiettivi del 2016 e 2017 (salario di produttività) raggiunti e non ancora remunerati.
I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate vogliono continuare a lavorare per la collettività e vogliono che i compensi legati agli obiettivi del 2016 e 2017 siano erogati senza tagli e senza ulteriori ritardi, si legge nel comunicato.
Per questo il 2 aprile 2019 è stato indetto lo sciopero – prosegue il comunicato -, nella consapevolezza che se potranno continuare a fare “bene” il loro lavoro ci sarà un ritorno positivo per tutto il paese. L’Agenzia delle Entrate ha come obiettivo principale quello di far sì che le leggi fiscali nel nostro paese siano rispettate. Per fare questo persegue gli evasori fiscali e li obbliga a pagare le tasse al pari di chi rispetta la legge e le paga regolarmente. Per questo lavoro pubblico svolto, non come nel privato per il (legittimo) profitto del datore di lavoro, bensì per l’interesse della intera collettività nazionale, i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate sono remunerati.
Le tasse – continua il comunicato -, pagate spontaneamente o per effetto del lavoro dei dipendenti dell’Agenzia, servono affinché tutta la comunità nazionale ne possa trarre beneficio attraverso i servizi pubblici erogati: scuole, sanità, assistenza, previdenza, strade, ferrovie e molto altro ancora. Tutti servizi migliorabili, certo, ma senza le tasse pagate dai cittadini onesti non ci sarebbero servizi pubblici nel nostro paese. Se tutti pagassero le tasse i servizi sarebbero migliori e ciascuno cittadino del nostro paese pagherebbe meno tasse.
I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate hanno parte del loro salario legato al raggiungimento di obiettivi fissati per legge e dalle convenzioni annuali Ministero dell’Economia e delle Finanze/Agenzia delle Entrate – spiega ancora il comunicato -. Quindi hanno diritto, per effetto di norme e di accordi sindacali, a compensi collegati al livello di raggiungimento di obiettivi, individuati prima e riscontrati dopo.
I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate per gli anni 2016 e 2017 hanno raggiunto gli obiettivi assegnati loro per quegli anni e ancora oggi non sono stati remunerati per quel traguardo raggiunto (salario di produttività) anzi, al contrario, l’Agenzia vuole ridurre di 30 milioni. Conclude il comunicato.