Il Museo Novecento presenta uno degli appuntamenti più attesi di questo 2025: la grande mostra del celebre scultore inglese Thomas J Price. A partire da venerdì 14 marzo, si estenderà ed entrerà in dialogo con i luoghi chiave del centro storico fiorentino, includendo una grande installazione in Piazza della Signoria.
Negli anni scorsi si erano installate le opere diJeff Koons,Jan Fabre,Urs Fischer, Francesco Vezzoli e Henry Moore, che tanto avevano fatto discutere, accelerando d’altro canto quel processo di rinnovamento culturale di cui la città sentiva necessità.
“La grande arte contemporanea torna a Palazzo Vecchio e in piazza Signoria con lo scultore britannico Thomas J Price. Firenze si conferma crocevia di nuove tendenze, città dal grande passato capace di guardare al presente e al futuro. Dopo Jeff Koons, Jan Fabre, Francesco Vezzoli, Henry Moore, piazza della Signoria diventa ancora palcoscenico per il contemporaneo grazie a un’opera monumentale di Price che incarna le sfide e i dilemmi del giorno d’oggi. Palazzo Vecchio si conferma, inoltre, straordinaria sede espositiva per l’arte del nostro tempo, un dialogo affascinante tra questi anni e il Rinascimento, tra epoche e stili, che prosegue il lavoro di ricerca, sperimentazione e rinnovamento che la nostra città porta avanti da anni”, sottolinea la sindaca Sara Funaro.
“Il contemporaneo torna ad essere protagonista nella nostra città con la mostra dell’artista inglese Thomas J Price e arriva fino al suo cuore, in Piazza Signoria” ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. “La riflessione sull’uomo e sulla persona accompagna questa mostra che sarà distribuita nella città, dal museo di Palazzo Vecchio al Museo del Novecento fino a Piazza Signoria per coinvolgere tutti in questo progetto culturale che esce dalle sedi deputate e si contamina con la città. L’invito è quello di guardare l’opera ‘Time Unfolding’ in piazza Signoria, realizzata in bronzo con patina doro, e poi entrare nei musei dove ci sono altre bellissime opere di Price.”
Per la prima volta comparirà come protagonista una giovane donna contemporanea, “immortalata” in una posa che nulla ha d’eroico o di terribile, ma di normale quotidianità, quasi distaccata da quel mondo immaginario, dominato da figure mitologiche e personaggi appartenenti alla narrazione biblica, dispositivi simbolici e persuasivi che dovevano rappresentare e celebrare il potere e il nemico.” ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento. “Quello di Thomas J Price sarà un significativo confronto con i canoni e i modelli estetici che per secoli hanno contraddistinto la storia dell’arte occidentale e che fino ad oggi sono stati ritenuti intramontabili e non negoziabili con le altre culture: il suo linguaggio, radicalmente contemporaneo, si appropria infatti di queste forme “ideali” per rigenerarle, affidando ad esse la celebrazione della propria identità in uno spazio pubblico che è anche museo a cielo aperto”.