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Firenze, assembramenti ai supermercati, la Filcams Cgil: ”Lavoratori pronti a mobilitarsi”

La Filcams Cgil lancia un appello, attraverso un comunicato, alla responsabilità ai cittadini e alle istituzioni chiede maggiori misure, visti gli assembramenti di questi giorni nei supermercati; nonostante le raccomandazioni a stare ad un metro di distanza.

“Continuiamo ad assistere, ancora oggi – fanno sapere dalla Filcams Cgil -, nonostante quanto disposto dai DCPM, a lunghe ed interminabili code davanti ai supermercati che di fatto sono assembramenti, in pieno contrasto quindi alle disposizioni legislative in materia di contrasto al Coronavirus.”

“Ribadiamo con forza alla cittadinanza di assumere comportamenti intelligenti e coerenti, adottando modalità diverse di fare la spesa, utilizzando anche i negozi di vicinato. Non c’è necessità di andare più volte al giorno, più volte alla settimana a fare la spesa.”

“Alle aziende chiediamo da giorni ormai il rigoroso rispetto delle procedure sanitarie – aggiunge Filcams Cgil -, rafforzate anche dal protocollo sottoscritto con il Governo, ma alcune sembrano sorde alle ripetute segnalazioni. Chiediamo che si faccia prevalere solo ed esclusivamente il bene collettivo, dei lavoratori, della salute pubblica, che non possono, non devono essere sacrificate sull’altare degli incassi, soprattutto in questo tragico momento che tutto il paese sta vivendo. Nel caso in cui non si provvedesse alla puntuale e scrupolosa applicazione delle procedure sanitarie e di salvaguardia della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, chiederemo la sospensione dell’attività.”

“Abbiamo chiesto e chiediamo, anche attraverso la stampa, alle istituzioni, che nei supermercati sia consentito solo ed esclusivamente l’acquisto generi di prima necessità, impedendo alla clientela di girovagare nei negozi in cerca di generi assolutamente inutili. Chiudano le corsie delle profumerie, vengano sbarrati gli scaffali della cancelleria e di tutto ciò che non serve. Accade troppo spesso di assistere a clientela che, dopo aver fatto ore di coda accede ai negozi, una volta dentro colga l’occasione per acquistare anche il superfluo, di fatto rallentando l’ingresso di chi è fuori in coda e girovagando come si fosse a fare spesa in un giorno normale. Basta! Fare la spesa non è l’occasione per uscire di casa! Purtroppo continuiamo a constatare che la causale “andare a fare spesa” è abusata per prendere aria! Si intervenga, anche regolamentando quanti accessi vengono fatti giornalmente nella stessa giornata. Chiediamo ai sindaci il rispetto delle disposizioni legislative in materia.”

“Inoltre- continua il comunicato di Filcams Cgil -, sollecitiamo la riduzione dei nastri orari di apertura nei giorni feriali, come da oggi fa un’importante catena alimentare, Unicoop Firenze, e chiediamo con forza la chiusura degli esercizi commerciali nella giornata domenicale. Si lasci da parte la logica del ‘sempre aperto’ per fare incasso, si privilegino scelte di buon senso che vadano incontro anche a quei lavoratori che non sono figli di nessuno. La chiusura di un giorno alla settimana consentirebbe alle aziende di sanificare, riorganizzare, rifornire e dare quel sacrosanto ristoro psicologico e fisico di cui necessitano le lavoratrici e i lavoratori.”

“Siamo fortemente convinti che queste siano proposte di buon senso finalizzate a rispettare la disposizione del ‘io resto a casa’ e a consentire ai lavoratori un giusto e necessario riposo. Alla fatica fisica si somma lo stress, la tensione, tanta e tale da rischiare di diventare scomposta e generare panico anche tra gli addetti del settore.”

“Lanciamo questo appello a istituzioni, sindaci – conclude la Filcams Cgil -, amministrazioni comunali, nonché alle aziende di distribuzione commerciale perché tutti si facciano carico della responsabilità che hanno nella tutela del bene primario, assoluto, che è la salute pubblica. In assenza di segnali o risposte concrete ci vedremo costretti a mettere in campo tutte le iniziative e le mobilitazioni a sostegno delle suddette proposte, azioni volte solo ed esclusivamente alla tutela dei lavoratori, nel pieno rispetto del lavoro che per tutta la comunità continuano a svolgere nel silenzio delle istituzioni e dell’opinione pubblica.”

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