“Nella città candidata a “capitale della lettura”, basta con il lavoro e la cultura al ribasso” dice l’Assolettori della Biblioteca Nazionale di Firenze che lunedì consegna al sindaco Nardella una petizione a sostegno dei “biblioprecari”. “La mobilitazione continua”
Lunedì mattina, alle ore 11, una delegazione dell’Associazione dei lettori della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e alcuni “biblioprecari” consegneranno a Palazzo Vecchio la petizione lanciata a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici in appalto delle biblioteche civiche e dell’archivio comunale.
“La città di Firenze ha risposto in modo corale alla petizione che abbiamo promossa” dice Assolettori in una nota. La petizione ha raccolto in pochi giorni centinaia di firme, tra gli utenti del sistema delle biblioteche civiche, tra esponenti del mondo della cultura – dalla scuola all’università alle istituzioni culturali cittadine, comprese quelle religiose – e naturalmente tra le lavoratrici e i lavoratori precari.
“Il messaggio è inequivocabile -continua Assolettori- : si tratta di un dramma sociale che i fiorentini non accettano. I due milioni che l’Amministrazione ha annunciato di tagliare sul bilancio delle biblioteche e archivio storico, su quattro anni, non possono essere messi in conto alla voce “lavoratrici e lavoratori”.
L’appello fa sue le richieste avanzate dai “biblioprecari” nella giornata di scioper dell’8 febbraio: la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori, anche attraverso il riconoscimento della loro esperienza e professionalità, la continuità occupazionale per il prossimo appalto senza alcun peggioramento contrattuale per i lavoratori, la garanzia di prosecuzione di tutti i servizi attualmente in corso, un confronto serio e continuativo per il superamento del sistema delle esternalizzazioni.
“Ci auguriamo che il sindaco Nardella dimostri un minimo di coerenza” afferma Assolettori ” nel momento in cui lancia la candidatura di Firenze a “capitale della lettura”, faccia in modo di potenziare e di qualificare ulteriormente il sistema bibliotecario cittadino, base di una crescita culturale autentica e diffusa della cittadinanza”.
“Sabato 12 febbraio il sindaco si è rallegrato perché la rete civica ha raggiunto i 300mila iscritti: che riconosca anche che questo risultato è stato raggiunto grazie al lavoro qualificato, ma precario e sottopagato, dei lavoratori e delle lavoratrici in appalto; che riconosca che l’ulteriore crescita deve passare per investimenti sul lavoro, sulle collezioni e sui servizi del sistema bibliotecario” prosegue la nota di Assolettori.
Che conclude “chi investe nelle biblioteche pubbliche, investe per una città vitale e dove vale la pena di vivere. Declino e degrado, su ogni piano, si combattono con politiche sociali e di inclusione, che contemplano servizi gratuiti e di qualità alla cittadinanza, e tra questi una rete capillare di biblioteche e archivi pubblici accessibili. Ovvero presidi culturali permanenti e di prossimità che promuovano lo studio, la lettura, la produzione di conoscenza, tutto quello che crea una vita associata democratica. Una città funzionante, viva, inclusiva si garantisce inoltre riducendo le disuguaglianze, e perciò tutelando dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, grazie alla dignità di un lavoro stabile e di una retribuzione congrua”.