Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaFirenze: Berlusconi indagato in procedimento stragi

Firenze: Berlusconi indagato in procedimento stragi

Silvio Berlusconi è indagato nel procedimento aperto dalla procura di Firenze sulle stragi mafiose del 1993.

La notizia si apprende a Palermo. La notizia è circolata nell’ambito  nel processo d’appello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, dove gli avvocati dell’ex Cavaliere hanno depositato alla corte d’assise d’appello, che celebra il dibattimento, la certificazione da cui risulta che il loro assistito è appunto indagato a Firenze.  Gli avvocati Coppi e Ghedini che assistono l’ex premier, dopo la citazione a deporre del loro assistito da parte dei difensori di Dell’Utri nel processo trattativa, avevano chiesto alla corte d’assise d’appello di Palermo di definire in quale veste giuridica sentirlo: se come teste o indagato di reato connesso, stato questo che gli consentirebbe di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il nodo è stato sciolto dagli stessi avvocati dell’ex premier che si sono informati con i pm fiorentini.
La riapertura a Firenze delle indagini su Silvio Berulusconi nell’ambito del procedimento sulle stragi mafiose del 1993 per le quali l’ex premier era già stato indagato e archiviato nel capoluogo toscano per due volte risale a due anni fa. E’ quanto si apprende in ambienti giudiziari a Firenze. La riapertura era stata disposta in seguito alla trasmissione, da Palermo a Firenze, delle intercettazioni in carcere di Giuseppe Graviano disposte dalla procura siciliana. Allora si era parlato di un “atto dovuto” per le dovute verifiche. Accertamenti che, a due anni di distanza, non sono ancora stati conclusi.
“L’indicazione dell’iscrizione del presidente Berlusconi da parte della Procura di Firenze non costituisce certamente una novità. Siamo certi che come già nelle precedenti occasioni tale ipotesi non potrà che risolversi in un’archiviazione”. Lo affermano in una nota i legali di Silvio Berlusconi, Franco Coppi e Nicolò Ghedini.
“Del resto l’assurdità dell’ipotesi è conclamata non solo dalle risultanze processuali ma dalle numerose sentenze passate in giudicato sul punto che hanno confermato che il Presidente Berlusconi è stato semmai vittima della mafia. E tutti i provvedimenti assunti dai governi da lui presieduti vanno ulteriormente ad illustrare il suo costante impegno nel contrasto del fenomeno mafioso”, concludono i legali.