Dopo ieri, un netto miglioramento sul traffico causato dal cantiere Publiacqua, ma continuano rallentamenti impattanti sulla circolazione e soprattutto sul servizio medico di Careggi e Meyer, tra visite saltate e ambulanze in ritardo.
Careggi in tilt. Un cantiere di Publiacqua in via delle Panche – nel tratto tra via di Quarto e via Calò, all’altezza del civico 127 – ha paralizzato la zona nord della città. I lavori riguardano la sostituzione delle rete idrica e saranno lunghi: termineranno solo il 2 novembre, tra dodici giorni. Infomobilità del Comune ha suggerito, in direzione Sesto Fiorentino, il tragitto tra via Santo Stefano in Pane e via Giuliani.
Ma gli effetti per la circolazione, nonostante gli avvisi, sono stati disastrosi. Come riporta la stampa locale, Il congestionamento ha coinvolto la zona del polo ospedaliero, ma anche la viabilità limitrofa come via della Quiete, via Caccini, via Sestese, via Giuliani e pure le «scorciatoie» sulle colline come via Incontri, via Rossi e via di Careggi, con mezzi di soccorso rimasti bloccati in coda a sirene accese e residenti impossibilitati a uscire di casa. Diverse le lamentele per la segnaletica.
Il presidente di Q5 Filippo Ferraro ha fatto il punto: «Si tratta di una chiusura programmata, ma purtroppo è stato sottovalutato l’afflusso di veicoli provenienti da via Locchi. Questo carico ha reso molto complesso il defluire dei mezzi nel percorso alternativo stabilito, ovvero con svolta a destra su via di Quarto e poi ancora su via di Grifeo, sempre a destra, per arrivare in via delle Gore». Per ovviare alla criticità, Palazzo Vecchio ha apportato delle modifiche alla viabilità nel corso del pomeriggio: «Intanto dalle 17 abbiamo bloccato, con la municipale, l’ingresso a via di Careggi da via Bolognese, perché la strada non era più in grado di assorbire traffico, era totalmente piena. La riapertura è prevista per le 21».
“In direzione mobilità segnalerò quanto accaduto sottolineando che una strada come via delle Panche non può essere chiusa di giorno per un lavoro programmato, e porterò all’attenzione anche la necessità di estendere l’orario di lavoro nel cantiere. Alle 16 e 30 non c’era più nessuno e non va bene, occorre sfruttare il più possibile l’orario di luce fino al tramonto oltre a prevedere lavori notturni e nel fine settimana, se possibile» ha concluso Ferrero.