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Firenze: Cavalli esternalizza magazzino e cambia sede, sciopero 

Una nota firmata da Monica Biagiotti e Mirko Zacchei riporta: “due fulmini a ciel sereno, due comunicazioni che avvengono a cose fatte, senza coinvolgere il sindacato. Un metodo che stigmatizziamo”.

Due ore di sciopero, oggi, alla casa di moda Roberto Cavalli di Firenze dopo che i sindacati Cgil e Cisl, incontrando la direzione, hanno ricevuto la comunicazione di voler esternalizzare il magazzino entro il 30 giugno e di trasferirsi dall’attuale sede nella zona industriale di Osmannoro (dove lavorano 240 addetti) a una nel centro storico di Firenze entro l’anno. Per i nove operai che lavorano nel magazzino, riferiscono i sindacati, l’azienda ha detto di avere già l’accordo con due ditte che prenderanno l’appalto affinché tutti siano riassunti.
Sono “due fulmini a ciel sereno, due comunicazioni che avvengono a cose fatte, senza coinvolgere il sindacato”, riporta una nota firmata da Monica Biagiotti (Filctem Cgil Firenze) e Mirko Zacchei (Femca Cisl Firenze), “un metodo che stigmatizziamo. Non a caso i lavoratori, in assemblea, hanno deciso per uno sciopero (oggi nelle ultime 2 ore del turno), il blocco degli straordinari e delle flessibilità”. “Circa l’esternalizzazione del magazzino, siamo nettamente contrari alla scelta, che arriva dopo l’esternalizzazione del reparto stamperia e dopo circa 90 licenziamenti negli ultimi due anni – concludono -. Diciamo no a qualsiasi spacchettamento dell’azienda. Sul trasferimento della sede, chiediamo all’azienda coinvolgimento sul se, sul come e sul quando”.
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