“Non vogliamo diventare la Disneyland del Rinascimento”: la Filcams Cgil lancia l’allarme sulle piattaforme on line. “Rischio lavoro nero e precarizzazione, effettuare approfondite verifiche”.
Nelle ultime settimane si è alzato il dibattito intorno alle modalità con cui il turismo viene consumato a Firenze. L’ultima notizia riguarda l’indagine Tecnocasa secondo cui nel 2017 il 94% delle case in centro sono state acquistate da investitori per fini turistici. Sono ormai milioni infatti i turisti che vengono a Firenze usando le piattaforme on line, tipo AirBnB e Booking.
Secondo Cgil l’esplosione degli affitti diretti di alloggi o camere attraverso i portali on-line segna una grande preoccupazione. Queste tipologie di affitto renderebbero complessa una qualsivoglia verifica delle condizioni di lavoro nel settore, favorendo la diffusione del lavoro in nero.
Il fenomeno degli “affittacamere” non sarebbe la sola piga che affligge il turismo a Firenze. Il massiccio utilizzo delle occupazioni a chiamata e degli appalti che precarizzano il lavoro sono un veicolo per abbassare diritti e salari dei lavoratorii.
Per questo motivo la Cgil chiede verifiche e controlli accurati e il pieno rispetto del Testo Unico del sistema turistico regionale, dove viene previsto che in ambito turistico si debbano applicare i relativi contratti collettivi nazionali di lavoro.
Gianluca Lacoppola della segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze ha scritto in una nota: “È evidente che gli interessi economici, senza alcune regolazione pubblica, senza indirizzo strategico in cui coinvolgere anche le parti sociali, tendono a uno sfruttamento intensivo del territorio, a consumare i nostri beni artistico-culturali senza alimentare nuove risorse e creatività.”
“Non ci rassegniamo – continua Lacoppola – al fatto che il destino di Firenze, e in particolare del centro storico, sia quello di una “Disneyland rinascimentale” ad uso e consumo del turismo di massa. Per questo proponiamo, un tavolo di confronto alla Città metropolitana e ai comuni dell’area fiorentina in cui discutere le proposte per arginare il boom di turismo mordi e fuggi, di turisti inseriti in grandi percorsi nazionali e internazionali che restano mediamente a Firenze non più di due giorni. Percorsi che attraversano la città, senza costruire esperienze, senza lasciare nulla in termini di crescita per sé e per la città”.
“Un tavolo di confronto che punti sulla tutela del patrimonio attraverso un piano pubblico annuale che potenzi, indirizzi e armonizzi gli interventi di restauro, che definisca come incentivare un turismo più lento e di maggiore qualità, creando ad esempio percorsi specifici sostenuti dalle nuove tecnologie, e allentando la pressione sul centro storico fiorentino”.