Firenze, subito dopo il Social Forum di Firenze, Controradio fece un appello ai suoi ascoltatori di inviare alla radio le foto della manifestazione, in risposta arrivarono in sede centinaia di immagini.
Con la consapevolezza di avere tra le mani materiale prezioso, venne quindi deciso di produrre un cofanetto, ‘Firenze CittĂ Aperta’ appunto, nel quale vennero raccolte sia le foto degli ascoltatori, sia le voci in un Cd, delle dirette che Controradio fece nel corso della manifestazione.
In podcast la storia di come nacque l’idea del cofanetto ‘Firenze CittĂ Aperta’, raccontata ai nostri microfoni dal Presidente di Controradio, Roberto Nistri e dalla designer del cofanetto stesso, Elisabetta Montagnani.
“Dopo l’emozione del corteo – racconta Roberto Nistri – avevamo capito che era successo una roba veramente straordinaria, ma realmente proprio, perchĂŠ fu molto liberatoria anche come cosa, vista la tensione precedente al corteo, punteggiato da gente che fotografava e a quel punto il giorno dopo mi chiesi: ma tutte ste foto? E fu fatto semplicemente un appello alla radio e questa è la magia di Controradio e del rapporto con i suoi ascoltatori e immediatamente fummo sommersi. Elisabetta fu veramente l’ideatrice, la coordinatrice e la realizzatrice di questo documento, che uscĂŹ 20-25 giorni. Io mi ricordo le prime copie le distribuivamo con i motorini alle librerie fiorentine”.
“Ă una cosa che non dimenticherò mai perchĂŠ il materiale era tantissimo, – racconta a sua volta Elisabetta Montagnani – continuavano ad arrivare queste foto, tutte molto belle emozionanti, anche adesso che si rivedono, ritorna l’emozione di quell’evento pazzesco, e io mi ricordo che passai quattro notti e quattro giorni, per scegliere le immagini, la scelta non è stata facile, tanto è vero che poi alcune immagini che probabilmente non erano neanche alla risoluzione ottimale, sono state inserite lo stesso perchĂŠ erano comunque significative, quindi un lavoro pazzesco,  per creare questo cofanetto. PerchĂŠ cofanetto? Cofanetto perchĂŠ a differenza di un semplice libro racchiude qualcosa di prezioso, quindi era proprio l’idea, il concetto di creare un contenitore che una volta aperto, mano mano che si aprivano queste ante del cofanetto, ci si avvicinava a questo contenuto che era una testimonianza di un evento bellissimo”.