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Firenze: Comune riconoscerà figli di coppie omosessuali

Lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella, parlando a margine del congresso della Uil Toscana a Palazzo Vecchio.

“Credo che questo atto come quello di molti altri colleghi sindaci, sia il segno di riconoscere prima di tutto attenzione verso le persone, perché la realtà della società civile ci pone davanti responsabilità dalle quali non possiamo scappare”. Ha detto il sindaco di Firenze.
Nardella ha spiegato di aver ricevuto in questi giorni “lettere molto significative e toccanti di coppie omosessuali che hanno figli e che chiedono il loro riconoscimento. Visto che io credo che la nostra attenzione debba essere prima di tutto rivolta a questi bambini, mi sono convinto a procedere già a partire da oggi al riconoscimento dei figli di coppie omosessuali attraverso la trascrizione nei registri dell’anagrafe con l’indicazione di tutti e due i genitori, qualunque sia il tipo di pronuncia giudiziaria alla base. Ovvero qualunque sia il giudice, italiano o straniero”.
La decisione, ha puntualizzato il sindaco, non è una risposta alle parole sulle ‘famiglie arcobaleno’ del nuovo ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana. “Credo che sia semplicemente una coincidenza, non mi sono mai sognato di decidere l’iscrizione in risposta al ministro Fontana. Non do cosi tanta importanza al ministro Fontana”.
Tuttavia, ha proseguito Nardella, “ho trovato davvero inaccettabili le parole del ministro e anche curiosa la precisazione in merito al fatto che il tema trattato non facesse parte del contratto di governo. Vorrei sapere se l’Italia può parlare e discutere di tutto quello che non c’è nel contratto di governo, perché mi pare che in questo contratto di governo, a parte le cose irrealizzabili, in generale non ci sia tutto lo scibile umano”.
Il sindaco ha quindi aggiunto che “vorremmo avere il permesso di Salvini per parlare e discutere delle cose che sono fuori dal contratto, e magari vorremmo anche sapere l’opinione dei ministri su tutte le cose che sono fuori dal contratto di governo”.
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