Figli considerati parti lese anche per quanto riguarda le aggressioni contro la madre, delle quali sono stati testimoni
Per oltre 20 anni avrebbe offeso e picchiato la compagna, arrivando ad aggredirla con calci e pugni anche quanto era incinta, e successivamente pure davanti ai loro due figli piccoli. Per questo un 52enne è stato condannato in abbreviato dal giudice Angelo Antonio Pezzuti a 4 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia.
L’uomo è stato anche condannato al risarcimento di un danno di 15 mila nei confronti della moglie e di uno dei due figli, e di 10 mila euro verso un altro figlio, tutti parti civili nel procedimento.
Secondo l’avvocata Amelia Vetrone, che ha assistito le vittime insieme alla collega Carlotta Mainiero, si tratta di una delle prime applicazioni del ‘codice rosso’ varato a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, in virtu’ del quale i due figli, uno dei quali adesso diventato maggiorenne, sono considerati parti lese anche per quanto riguarda le aggressioni contro la madre, delle quali sono stati loro malgrado testimoni.
La coppia ha vissuto insieme fino al 2018, ma per tutto il 2019 l’uomo avrebbe continuato a frequentare la casa di famiglia. Per anni avrebbe continuato a picchiare la compagna con schiaffi, calci e pugni, accusandola di essere un’incapace e minacciandola di conseguenze peggiori se avesse reagito ai soprusi. Stesse condotte, sempre secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dalla pm Beatrice Giunti, avrebbe tenuto verso i figli, percuotendoli abitualmente e arrivando a spingere uno dei due giù dalle scale.