Per Firenze Democratica è il giorno della nascita online ma anche in città. Dopo la costituzione del gruppo all’interno del Consiglio comunale di Palazzo Vecchio, il nuovo soggetto politico fondato da Cecilia Del Re diventa a tutti gli effetti un movimento civico, in vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno prossimi. Annunciata una giornata di partecipazione e condivisione. L’appuntamento è per domenica 25 febbraio prossimo, nuovamente al Tuscany Hall.
Il logo della lista Firenze Democratica per le comunali e una giornata, il 25 febbraio al Tuscany Hall, “di partecipazione e condivisione durante la quale raccogliere idee, spunti e critiche in grado di far sentire davvero i cittadini protagonisti di una nuova stagione”. È quanto annuncia il gruppo Firenze Democratica, guidato dall’ex assessora Cecilia Del Re. Per raccogliere i primi contributi, si legge in una nota, da oggi è online il sito ufficiale della lista (ww.firenzedemocratica.it), dove è presente un’ampia sezione dedicata appunto alla partecipazione. Ufficializzato anche il logo: come si spiega da Firenze Democratica è presente un richiamo cromatico al viola (e alla manifestazione organizzata due mesi fa da Del Re, dal titolo ‘Sarà Firenze’) e un omaggio alla campagna elettorale condotta dalla dem americana Alexandria Ocasio Cortez negli Stati Uniti. Il 25 febbraio saranno creati 15 tavoli per 15 temi.
“Firenze Democratica c’è – spiega Del Re – perché davvero tocca a ciascuno di noi immaginare la Firenze futura e far valere la sua storia e i suoi valori improntati alla democrazia e al pluralismo”. Il 25 febbraio, aggiunge, “mancheranno 16 settimane al voto. Sarà il momento ideale per dare corpo alla nostra proposta politica, muovendo dagli elementi di innovazione che in questi anni ha caratterizzato l’agire di molti di noi, io per prima. Un pensiero ragionato e mai urlato, che tuttavia è risultato indigesto al pensiero unico del sindaco uscente che ha preferito liberarsi di noi per provare a cancellarci”. Secondo Del Re “un’altra proposta è possibile ed è sano che nasca. Un modello di Firenze, non più dipendente dal multificio e dal turismo mordi e fuggi, che rimetta al centro i cittadini, le sue grandi industrie e il suo saper fare, ma anche l’area metropolitana per pensarsi finalmente come una città di un milione di abitanti”.