Firenze – Sono 15 i lavoratori di ‘Sfera Italia’ in sciopero dallo scorso 19 aprile che cercano una mediazione con l’azienda. Alcuni stanno scegliendo la strada della risoluzione del contratto ‘per giusta causa’.
Sciopero davanti all’azienda ‘Sfera Italia’ a Firenze, da parte di 15 lavoratori che lamentano ritardi nei pagamenti e non ricevono lo stipendio completo da gennaio 2022. In alcuni casi, come spiegato dai lavoratori davanti ai cancelli in Via Rocca Tedalda, mancano tredicesima e quattordicesima da dicembre 2020.
In podcast l’intervista a Sarah Caudiero di Cobas e a una dipendete di Sfera Italia dal 2015 che non ha ricevuto lo stipendio completo da dicembre 2020, a cura di Lorenzo Braccini.
L’azienda, panificio che rifornisce la grande distribuzione di Esselunga e Penny Market, al momento, non risponde e sta portando avanti la produzione grazie a lavoratori assunti attraverso cooperative. Lo sciopero dei dipendenti va avanti dallo scorso 19 aprile e alcuni stanno scegliendo la via della risoluzione del contratto ‘per giusta causa’.
Davanti allo stabilimento i lavoratori, tutti uomini italiani, egiziani e pakistani sono in sciopero, ma all’interno, si afferma dal sindacato, la produzione va avanti grazie all’inserimento di lavoratori di altre cooperative. Alcuni dipendenti, inoltre, vivono in abitazioni che sono state messe a disposizione dalla stessa ‘Sfera Italia’, ma senza gli stipendi faticano a pagare gli affitti.
“Alcuni dei dipendenti in questi giorni – afferma Sarah Caudiero di Sì Cobas -, hanno subito delle pressioni per rientrare a lavoro. Alcuni abitano in case che sono date in affitto dalla stessa azienda e oggi un lavoratore ha ricevuto la lettera di disdetta del suo contratto, per noi questo è inaccettabile. Persone che lavorano da anni e anni in questo panificio che subiscono vendette da parte del datore di lavoro perchè stanno entrando in sciopero sono inaccettabili”.
“Noi andremo anche per le vie legali per difendere le persone che hanno il diritto di scioperare”, conclude Sarah Caudiero di ‘Sì Cobas’.