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Firenze: due mamme arrestate per abusi sessuale su bimbe

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 Avrebbero commesso abusi sessuali sulle figlie fin dai primi anni di età per produrre foto a carattere pedopornografico.

E’ l’accusa con la quale due donne, una residente a Terni, l’altra a Reggio Emilia, sono state arrestate dalla polizia postale della Toscana in esecuzione di una misura di custodia cautelare emessa dal gip di Firenze. Due le presunte vittime, entrambe minori di 10 anni. Arrestato anche un uomo residente in Toscana, padre di una delle bimbe: sarebbe stato il destinatario delle materiale pedopornografico via Wa.Questa mattina le due bambine sono state affidate ai servizi sociali e portate in luoghi sicuri.

Secondo quanto riferito dalla Polizia postale l’uomo, del Grossetano, era stato arrestato lo scorso agosto per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. L’esame del materiale a lui sequestrato ha permesso agli investigatori di scoprire che era iscritto a gruppi su Telegram e su WhatsApp attivi nella condivisione di materiale pedopornografico. L’analisi del contenuto dei supporti informatici che gli sono stati sequestrati ha inoltre consentito di scoprire i rapporti tra l’uomo e le due le due donne e gli abusi sulle due minori. I reati contestati agli arrestati sono, a vario titolo, quelli di violenza sessuale su minori di dieci anni, produzione e divulgazione di materiale pedopornografico.

Il 40enne del Grossetano e la donna di Terni con cui aveva una relazione, arrestati dalla Polposta per violenza sessuale alla figlia di pochi anni, avrebbero deciso di concepirla al solo scopo di abusarne sessualmente. Da una “chat tra i due – scrive il gip Agnese Di Girolamo nell’ordinanza – emerge come assolutamente verosimile” che la gravidanza sia stata voluta “con il preciso intento di realizzare le fantasie sessuali condivise”. Il gip ha disposto l’arresto della coppia e di una terza persona, una madre di Reggio Emilia.

Secondo quanto accertato dalla polizia postale, l’uomo avrebbe abusato della figlia in almeno tre occasioni. Gli episodi sarebbero avvenuti sempre con la complicità della madre della piccola, che gli avrebbe anche inviato un vademecum per adescare minorenni e, su sua richiesta, gli avrebbe inviato più volte per Whatsapp foto a carattere pedopornografico della bambina. La stessa cosa avrebbe fatto la donna residente a Reggio Emilia, anche lei finita agli arresti oggi, che gli avrebbe inviato immagini degli abusi da lei stessa commessi verso sua figlia, in cambio di poche centinaia di euro. “La vera notizia di oggi – ha dichiarato la dirigente della Polposta Toscana, Barbara Strappato – è che finalmente le due bambine sono al sicuro”. Nel 2006 il 40enne è stato condannato dal tribunale di Grosseto a 1 anno e 6 mesi per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Il novembre scorso il tribunale di Firenze lo ha condannato in abbreviato a 2 anni e 4 mesi per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Gli accertamenti della Polposta proseguono per identificare altre possibili vittime di violenze da parte dell’uomo.

(notizia in aggiornamento)

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