Il sostegno al turismo, il bonus vacanze e il nodo degli affitti brevi tra i temi al centro del documento per il rilancio presentato dai sindaci di Firenze e Venezia durante una conferenza stampa
Dario Nardella e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro hanno stato annunciato l’invio al ministro Garavaglia di un documento di 10 punti per il rilancio dell’economia delle città d’arte italiane, schiacciate dalla pandemia. Brugnaro ha spiegato che si tratta di proposte “molto pragmatiche, ad esempio sul problema degli affitti brevi. Tutto – ha aggiunto – si basa su un forte storico tra le due nostre città”. “Al governo – ha detto Brugnaro – vogliamo indicare una strada per il rilancio del paese. Non si può pensare che l’Italia possa ripartire se non ripartono le eccellenze del Paese, i suoi grandi brand industriali e le città d’arte, che hanno una grande attrattiva internazionale”. “Vogliamo essere il simbolo della voglia di fare – ha concluso Brugnaro – Firenze e Venezia hanno un ruolo di ambasciatrici dell’Italia”
“Noi crediamo che il decreto Sostegni debba prevedere una grande importanza all’economia del turismo, soprattutto alle città d’arte. Noi siamo in grande difficoltà da marzo 2020. Non abbiamo mai avuto un momento di sollievo”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di una conferenza stampa tenuta insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “Speriamo arrivino dal decreto Sostegni – ha aggiunto – aiuti a noi Comuni anche per ciò che riguarda le perdite avute dal mancato incasso per le imposte di soggiorno. Nei primi due mesi di quest’anno non abbiamo incassato un euro, perché non solo non ci sono i turisti ma l’abbiamo anche sospesa, con danni già per questi primi due mesi di 5 milioni di euro. E chissà quali danni avremo durante la prossima Pasqua”. Nardella ha sottolineato la necessità di “dare incentivi fiscali, almeno per un triennio, per tutto quello che riguarda la promozione del turismo italiano ed internazionale, superando anche i limiti che si sono rilevati con il bonus vacanze, e ci proponiamo di lavorare insieme all’Enit in modo sempre più energico per la promozione internazionale. Siamo per la liberalizzazione, ma quando si parla del turismo è necessario tutelare le qualità dei professionisti che operano in questo settore, e quindi bisogna combattere insieme le offerte abusive e la concorrenza sleale”. Nardella ha poi detto, con riferimento alle fiere, che un “aiuto” del “governo sarebbe importante. Sto lavorando con Antonella Mansi per confermare nel prossimo giugno l’edizione di Pitti Uomo in modalità mista. Ancora non possiamo anticipare nulla, e stiamo lavorando su protocolli di sicurezza”.
Tra i temi trattati c’è anche stata una proposta relativa agli affitti turistici che sarà vagliata a livello nazionale dalle associazioni che rappresentano gli host. “E’ necessaria una norma statale per regolare gli affitti turistici brevi che dia ai sindaci responsabilità e poteri. Noi non siamo ideologicamente contro gli affitti turistici brevi. Crediamo però che questo fenomeno rischi di creare una concorrenza sleale verso centinaia di aziende del turismo, come le strutture alberghiere, che pagano oneri fiscali e contributivi. Dobbiamo avere strumenti da questo punto di vista”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di una conferenza stampa fatta insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “Chiediamo – ha aggiunto – di riprendere la norma sulla quale già il governo precedente stava lavorando e muovere su alcune leve: il numero di appartamenti che una persona può affittare a livello turistico, per quanti giorni può farlo, o pensare agevolazioni ad esempio se si affitta a persone italiane o comunque nell’ambito comunitario”. Tra i temi toccati anche quello della sicurezza nelle città d’arte: secondo Nardella “c’è bisogno di più forze dell’ordine per garantire meglio la sicurezza dei nostri residenti e visitatori. Quindi da questo punto di vista le città d’arte hanno esigenze diverse da altre città. Sulla tutela del decoro e la sicurezza urbana noi sindaci delle città d’arte non siamo solo responsabili della sicurezza dei nostri cittadini, ma anche di quella di chi visita le nostre città. Spesso nelle classifiche le città d’arte sono quelle che hanno il maggior numero di denunce”. “E’ sbagliato questo modo di calcolare la sicurezza – ha detto ancora -. Se in una città ci sono milioni di turisti all’anno, molte di queste faranno denuncia per un borseggio: però se si fanno le classifiche solo in rapporto agli abitanti, sembra che nelle città d’arte ci sia molta meno sicurezza perché c’è un numero di denunce molto alto rispetto al numero di abitanti”.