Lun 23 Dic 2024
Controradio Streaming
ToscanaCronacaFirenze, ex Hotel Sheraton: chiesta cassa integrazione straordinaria

Firenze, ex Hotel Sheraton: chiesta cassa integrazione straordinaria

Nella vertenza dell’ex Hotel Sheraton di Firenze (oggi Conference Florentia Hotel) è stata chiesta la prima applicazione in Toscana della cassa integrazione straordinaria in una struttura ricettiva dopo la riforma degli ammortizzatori sociali.

A riferire la notizia è la Filcams Cgil che parla di “conquista delle mobilitazioni: adesso la si applichi anche agli addetti in appalto, ne hanno diritto” dopo l’assemblea degli addetti dedicata alla possibilità di applicare questa Cigs per ristrutturazione dell’ex Hotel Sheraton a Firenze sud.

“Questo importante strumento – spiega la sigla in una nota – potrà essere applicato, per effetto della riforma degli ammortizzatori sociali in vigore dall’1 gennaio a tutte le imprese con più di 15 dipendenti, anche del comparto turismo” e “l’assemblea dei lavoratori sia diretti sia in appalto ha dato pieno mandato alle organizzazioni sindacali per la trattativa, che si è svolta stamani tra sindacato, Arti e azienda”. L’azienda, riferisce sempre Filcams Cgil, “ha preso l’impegno a inviare al ministero del Lavoro la richiesta di Cassa integrazione straordinaria”.

La misura deve coinvolgere anche gli addetti in appalto. “Abbiamo sempre rivendicato la parità di trattamento tra i 24 lavoratori diretti e i 9 indiretti in appalto. Abbiamo sempre sostenuto che le attività in appalto dovessero essere reinternalizzate nell’albergo ex Sheraton, e gli addetti direttamente assunti dal committente”, afferma Filcams Cgil, “oggi l’azienda in appalto, poiché ne ha diritto, chieda gli ammortizzatori sociali per i loro dipendenti. E’ una responsabilità anche della proprietà ex Sheraton il silenzio della azienda in appalto nella richiesta degli ammortizzatori sociali: serve che l’azienda proprietaria dell’ex Sheraton si faccia carico delle responsabilità della società in appalto e della continuità occupazionale e reddituale dei lavoratori e delle lavoratrici”.