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Firenze: FCA organizza referendum contro mercificazione e svendita città

Confesercenti turismo Firenze

SALVIAMO FIRENZE è questo lo slogan scelto per due quesiti referendari promossi da Firenze città aperta contro quello che viene indicato come il processo di svuotamento della città. Oggi in piazza dei Ciompi si svolgerà un iniziativa pubblica per raccogliere le prime 100 firme, necessarie per il primo deposito e avere il via libera tecnico da Palazzo Vecchio.

Firenze città aperta denuncia come ci siano “grandi realtà private pronte a comprarsi un pezzo di città alla volta, creando una vera e propria bolla immobiliare, con un aumento sempre più forte del prezzo delle case e degli affitti, a fronte di beni e servizi sempre più a misura del turismo“.

“La cosa non vale più per il solo centro storico, da ormai diversi anni”accusa FCA, precisando come “grandi gruppi immobiliari internazionali acquistano continuamente pezzi di città spesso con rilevante valore storico-artistico; gli appartamenti di lusso, ristrutturati o nuovi, anche fuori dal centro, hanno toccato il picco di circa 10.000 euro al metro quadro, con conseguente aumento dei prezzi nelle aree circostanti; gli studentati di lusso svolgono sempre di più il ruolo di alberghi, godendo di una serie di condizioni di favore (lo Student Hotel di viale Spartaco Lavagnini è l’ottavo albergo a Firenze per tassa di soggiorno)”.

“Negli ultimi mesi -continua Firenze Città Aperta- si è consolidata la tendenza a giustificare la trasformazione in studentati di parti importanti del tessuto urbano, che però quasi sempre sono destinati a chi può permettersi cifre di pernottamento altissime. Una turistificazione selvaggia, che ha effetti evidentissimi: oltre 18.000 famiglie non trovano una casa in affitto; chi vince i concorsi pubblici rinuncia ad entrare in servizio per la difficoltà a trovare un alloggio; difficoltà fino all’impossibilità per chi studia fuori sede a trovare alloggi a prezzi non esorbitanti (se il prezzo di uno studentato di lusso arriva a € 2.000 al mese ovviamente salgono anche gli affitti nel settore delle case private); esplosione del costo degli appartamenti; aumento spesso insostenibile degli affitti per gli esercizi commerciali”.

“Tutto questo -conclude FCA-  in una città in cui si arriva ad avere 800 case popolari vuote e non assegnate”.

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