Un commercialista di Firenze è stato arrestato dalla guardia di finanza, con l’accusa di aver messo in piedi un sistema di ‘scatole cinesi’ per svuotare i patrimoni di società indebitate con l’Erario portandole alla bancarotta e riuscendo poi a nascondere i profitti illeciti dell’evasione fiscale trasferendo l’attivo a nuovi soggetti giuridici appositamente costituiti.
In parallelo l’autorità giudiziaria di Firenze ha promosso istanze di fallimento per 19 società operanti nel settore della ristorazione e del ‘food and beverage’, che grazie alla sua consulenza tra il 2014 e il 2017 avrebbero evaso 8 milioni di euro. Tra le società che sarebbero state spogliate del patrimonio e oggetto di cessione per eludere il fisco, quelle che gestivano il bar cioccolateria Hemingway di piazza Piatellina e il ristorante pizzeria Gattabuia di lungarno Cellini a Firenze, e a Bolgheri (Livorno) il locale La Merenda, l’Enoteca di Centro e il ristorante Osvaldo.
Il commercialista, abitante nel Fiorentino ma fiscalmente residente a Londra, è finito in manette in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Alessandro Moneti su richiesta del pm Giuseppe Ledda. Con lui sono indagate altre 26 persone, accusate di aver frodato il fisco.
Oggi sono state eseguite 27 perquisizioni domiciliari nelle province di Firenze, Livorno, Pisa, Roma e Bologna. Secondo quanto spiegato dalla Finanza il professionista, con studi a Firenze e San Giovanni Valdarno (Arezzo), forniva “una consulenza fiscale opaca, mirata a determinare il depauperamento di aziende in crisi e conseguentemente la bancarotta in frode al fisco
e ai creditori”.
I beni delle società – con sede a Firenze e a Bolgheri nel comune di Castagneto Carducci (Livorno) – venivano trasferiti a veicoli, societari, esteri creati ad hoc, in modo da ostacolare l’individuazione della loro provenienza e i reali beneficiari.
Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle il commercialista aveva un tenore di vita molto elevato – viveva in una casa prestigiosa presa in affitto a Bagno a Ripoli (Firenze) – sebbene avesse dichiarato redditi negativi nel 2010 e nel 2011, e molto contenuti nei quattro anni successivi.
Il professionista, scrive il gip nelle carte, “agiva con estrema disinvoltura” attuando, in modo definito “seriale” sempre dal giudice, continui passaggi di proprietà al solo scopo di non pagare le tasse dovute allo Stato da parte delle aziende.
“Come ho comprato il Gattabuia? – afferma in una conversazione – L’ho comprato con i debiti fiscali caricandomeli però e non pagandoli, quindi li ho pagati zero.