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Firenze, Fp-Cisl: “Per vigili dal Comune serve più impegno”

“Prosegue il confronto con il Comune di Firenze per il contratto decentrato e la CISL è fortemente impegnata nella trattativa per dare finalmente attuazione agli impegni presi con i lavoratori” lo dichiara in una nota il responsabile delle Funzioni Locali della CISL FP di Firenze Prato, Nicola Burzio, che chiede all’Amministrazione comunale un impegno concreto rispetto alle proposte avanzate in queste settimane.

“Rispettiamo, ma non condividiamo, la scelta di alcuni sindacati di proclamare in questo momento lo sciopero della Polizia Municipale. Anche noi vogliamo che le opportunità offerte dal nuovo CCNL al personale della Polizia Municipale, soprattutto per chi sta in strada ogni giorno, siano colte, e per questo stiamo lavorando nonostante la cornice economica non aiuti a causa dei vincoli di finanzia pubblica che non consentono l’aumento del fondo del salario accessorio. Come CISL – specifica il responsabile delle Funzioni Locali – abbiamo chiesto da oltre un mese di aumentare le risorse per la previdenza complementare dei vigili, attraverso i proventi del codice della strada ex art. 208, ma ad oggi non abbiamo avuto riscontri. A differenza delle altre risorse qui non esistono vincoli particolari e la loro destinazione dipende dalla volontà politica di dare risposte tangibili a questa categoria di lavoratori”.

Burzio fa il punto sulle altre proposte della CISL “Il contratto decentrato deve valorizzare tutti i dipendenti del Comune e per questo condividiamo i contenuti della piattaforma che prevedono il rafforzamento del premio di produttività legato alla performance destinato a tutti i lavoratori e l’aumento delle indennità di condizione di lavoro per le attività maggiormente disagiate e a rischio. Abbiamo chiesto garanzie sulle risorse per le Posizioni Organizzative, che costituiscono un elemento cardine per il funzionamento del Comune. Oltre alle rivendicazioni salariali abbiamo chiesto di investire sulla formazione dei lavoratori per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese, una nuova regolamentazione della mobilità interna che tenga conto delle competenze e professionalità dei dipendenti, la possibilità di concedere il part-time ai lavoratori che devono assistere familiari colpiti da patologie oncologiche. Infine, ma non ultimo in ordine di importanza, l’introduzione del welfare integrativo quale strumento di sostegno ai bisogni dei dipendenti e delle loro famiglie non solo con la concessione di benefici economici, ma anche attraverso forme di facilitazione all’accesso ai servizi, quali ad esempio, asili nido, assistenza agli anziani e perché no anche ai servizi culturali”.

Conclude: “Un contratto è un accordo che mette in gioco compatibilità economiche, competenze giuridiche, esigenze sociali e deve comprendere sia il valore della meritocrazia sia la crescita professionale dei lavoratori. Per questo, ci aspettiamo che l’Amministrazione, assessore al personale in primis, si impegni da subito in un dialogo costruttivo rispetto alle nostre proposte”.

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