Venti chilometri in tre anelli da percorrere a piedi o in bicicletta per scoprire la campagna urbana e dare risposta al nuovo bisogno di cittĂ verde e agricola nascosta nella cittĂ storica e costruita. Eâ Firenze Greenway, il progetto promosso da Comune di Firenze e associazione culturale Firenze Greenway, realizzato con il contributo dellâassessorato al Turismo nellâambito del bando per la promozione della Firenze insolita. Un pacchetto di strumenti video, web con il sito dedicato e mappe in distribuzione presso gli Infopoint turistici per accompagnare il cittadino-viaggiatore. Un modo per interpretare il paesaggio ottocentesco creato da Giuseppe Poggi alla luce del nuovo desiderio di ritorno alla natura dei cittadini contro lo stress urbano: la campagna urbana diventa quindi la risposta alla storica contrapposizione cittĂ -campagna. Firenze Greenway è composta da tre percorsi che costituiscono tre anelli per complessivi 20 chilometri da percorrere a piedi e per la gran parte anche in bicicletta, con dislivelli piuttosto contenuti, dai 50 metri di altitudine di piazza di Porta Romana ai 118 di piazzale Galileo Galilei e ai 105 di piazzale Michelangelo.
âFirenze Greenway rappresenta un nuovo modo di vivere la cittĂ di Firenze â ha detto lâassessore al Turismo e ambiente Cecilia Del Re â e offre a cittadini e viaggiatori la possibilitĂ di percorrere piĂš di 20 chilometri immersi nel verde di giardini storici, paesaggi culturali e paesaggi agricoli perfettamente conservati, incontrando la cittĂ medievale e rinascimentale con i suoi monumenti e la natura delle colline che abbracciano il nostro sito patrimonio mondiale dellâumanitĂ . La Greenway riconnette e collega parti diverse della cittĂ , permettendo di scoprire Firenze lentamente e in modo sostenibile, attraverso antichi percorsi come via di San Leonardo o via dellâErta Canina, camminando lungo il viale dei Colli o percorrendo assi prospettici barocchi come lo stradone di Poggio Imperiale. Firenze Greenway è il cuore pulsante di una cittĂ viva, che è storia e al tempo stesso futuro: percorrendola riscopriamo le nostre radici per immaginare dallâalto delle sue vedute la cittĂ del domani. In prospettiva, vogliamo lavorare sulla cartellonistica in collaborazione con lâIstituto dâarte e andare alla ricerca di ulteriori fondi per la riqualificazione dei percorsiâ.
âFirenze Greenway è un inno alla bellezza della nostra cittĂ â ha detto la presidente dellâassociazione Firenze Greenway Maria Chiara Pozzana -. I camminatori che percorrono la Greenway scoprono la natura urbana nella cittĂ minerale, nella Firenze medievale e rinascimentale: vivono con lâesperienza diretta del camminare il dialogo tra arte e natura di Firenze, che possiamo definire unico al mondo per la vicinanza dei paesaggi culturali e dei paesaggi agricoli alla cittĂ costruita che diventa cosĂŹ cittĂ fertile, dove è possibile scoprire la natura di cui abbiamo tanto bisogno soprattutto in questo momento. Lâinsieme dei percorsi esiste giĂ ma per diventare una Greenway deve essere conosciuta, comunicata, insegnata e organizzata. Firenze Greenway deve diventare anche uno strumento operativo capace di creare lavoro e sviluppare un nuovo tipo di economia legata al paesaggio e ai giardini. Il grande impegno per la realizzazione della Greenway dimostrato dal Comune, dallâassessore Cecilia Del Re e dallâUfficio Firenze patrimonio mondiale e rapporti con Unesco con Carlo Francini, ci assicura che questa straordinaria ereditĂ di cui tutti noi cittadini di Firenze siamo responsabili, potrĂ essere consegnata al futuro con una visione moderna ed europeaâ.
âIl progetto Greenway è allâattenzione del Piano di gestione del centro storico di Firenze dal 2006 â ha detto il responsabile ufficio Unesco Carlo Francini â e mai come ora è stato cosĂŹ importante per lâapproccio legato al nostro benessere. In questo disgraziato periodo, funestato dalla pandemia, gli itinerari collinari intorno la nostra cittĂ sono stati una preziosa occasione per tenere insieme il binomio cultura e natura. La prospettiva immediata deve vedere lâimpegno di tutte le amministrazioni coinvolte nel rendere i percorsi della Greenway pienamente e liberamente accessibili a tutti i cittadiniâ.
âIl progetto Firenze Greenway ha ottenuto il patrocinio come âambasciatore di bellezzaâ â ha detto Alessia del Corona, direttrice della Fondazione Italia Patria della Bellezza â per la capacitĂ di innovare il percorso di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, oltre che paesaggisticoâ. âLa Fondazione â ha aggiunto il presidente Maurizio di Robilant â ha lanciato una call rivolta al mondo delle agenzie di comunicazione, che hanno âadottatoâ i progetti piĂš meritevoli e significativi attraverso unâattivitĂ pro bonoâ. Tra questi, Studiolabo, che si occupa di branding, progettazione e produzione di eventi culturali. âUno degli aspetti piĂš significativi della nostra esperienza â ha detto Cristian Confalonieri, co-founder e creative director di Studiolabo â è creare network e sviluppare mappe. Il progetto Firenze Greenway ci ha colpiti per il suo potenziale aggregativo. Ă un luogo diffuso dove sperimentare forme di comunicazione e strumenti innovativi, un modo âdiverso dal solitoâ per raccontare Firenzeâ. (sc)
I tre percorsi
Percorso dei colli
Ă il percorso principale della Greenway che forma un anello attraverso le colline e la cittĂ storica. Dal Giardino Bardini si passa al Giardino di Boboli, camminando al di sotto dei grandi bastioni del Forte di Belvedere. Si entra nel giardino nei pressi della Kaffeehaus e si prosegue nella parte alta fino al Giardino del Cavaliere, dal quale si ammira una vista magnifica sul paesaggio rurale ai lati di via di San Leonardo. Si scende attraverso il viottolone dei cipressi e, superata la vasca dellâIsola, si esce a Porta Romana dove si può entrare nel Parco delle Scuderie Reali, oppure percorrere il viale Machiavelli e raggiungere il primo Giardino del Bobolino. I tre Giardini del Bobolino si possono percorrere secondo lâasse prospettico pensato da Giuseppe Poggi, osservando i grandi alberi monumentali. Una scalinata in corrispondenza dei pochi elementi architettonici rimasti del parco divertimenti detto Tivoli, porta al piazzale Galileo. Si percorre il viale Galileo Galilei fino al piazzale Michelangelo che costituisce una sorta di parkway, un parco in linea con pochissimi dislivelli e che può essere percorso anche in bicicletta: questa parte del viale offre viste straordinarie sulla campagna circostante e sulla cittĂ di Firenze. Prima di entrare nel grande piazzale Michelangelo, si può percorrere lâanello intorno a San Miniato entrando nel folto bosco di cipressi del Parco delle Rimembranze con magnifiche viste verso la collina di Arcetri e Santa Margherita a Montici. Dal Piazzale si possono visitare il Giardino dellâIris e il Giardino delle Rose e poi scendere attraverso le grandiose Rampe del Poggi tra grotte e fontane, fino a piazza San Niccolò e allâArno. Oppure, visitati i due giardini, si può tornare al piazzale e percorrere il viale Michelangelo con interessanti aree verdi (come la piazzetta dedicata allo scrittore francese Anatole France), o percorsi rialzati tra il verde degli argini lungo il viale. Arrivati in fondo al viale Michelangelo a sinistra, si entra in via dei Bastioni e ci si collega alle Rampe del Poggi per poi scendere sullâArno e ritornare verso il Giardino Bardini.
Percorso mediceo
Il secondo percorso attraversa numerosi magnifici luoghi medicei. Partendo dalla villa Bardini superati i bastioni del forte di Belvedere, si entra nel Giardino di Boboli e si attraversa il giardino scendendo lungo lâasse barocco del viottolone dei cipressi. Quindi, usciti sul piazzale di porta Romana, si entra nello stradone di Poggio Imperiale. Questi due viali monumentali sono stati disegnati da Giulio e Alfonso Parigi nei primi decenni del Seicento e costituiscono due straordinari assi prospettici barocchi incernierati nel fulcro del piazzale di Porta Romana: con uno sviluppo di quasi due chilometri, esaltano le due straordinarie architetture medicee. Il viottolone di Boboli è stato disegnato da Giulio Parigi come asse portante dellâingrandimento barocco del giardino (1630-34): un viale costruito livellando le irregolaritĂ della collina che, racchiusa allâinterno delle mura medievali, aveva fino a quel momento mantenuto ancora caratteri rurali. Lo stradone che sale fino a Poggio Imperiale era originariamente di cipressi, disegnato anche questo da Giulio Parigi nel 1622 per volere della granduchessa Maria Maddalena dâAustria con lâobiettivo di costituire un accesso prospettico alla villa: un lavoro di ingentissime proporzioni eseguito tagliando e livellando la collina di Poggio Baroncelli. Quindi dalla villa di Poggio Imperiale si entra in via di San Leonardo e si percorre tutta la strada fino ad attraversare viale Galileo Galilei, dove si incontra lo Chalet Fontana, e si continua in via di San Leonardo incontrando numerose abitazioni storiche di artisti, musicisti e pittori.
Percorso medievale
Il terzo percorso è un vero e proprio saliscendi in antiche strade interrotte dalla costruzione del viale dei Colli. Partendo dalla Giardino Bardini si percorre via del Belvedere in discesa lungo le grandiose mura medievali della cittĂ fino alla postierla di San Miniato e da qui attraverso lâErta Canina, costeggiando il giardino della Carraia (dove si trova un serbatoio dellâacquedotto disegnato da Giuseppe Poggi), si torna sul viale Galileo Galilei. Dal viale si ridiscende percorrendo il tratto piĂš antico dellâErta Canina, una delle strade piĂš belle di Firenze, con magnifiche viste sui monumenti della cittĂ . Quindi si risale passando per via del Monte alle Croci e si torna sul viale Galileo Galilei per scendere nuovamente percorrendo la Scala Santa (interrotta dal viale dei Colli, ma che era destinata a raggiungere lâingresso di San Salvatore al Monte) e tornare alla postierla di San Miniato.