Gio 19 Dic 2024
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Firenze: i fratelli Sutera condannati per il crac del bar Curtatone

Per il crac del bar Curtatone il tribunale di Firenze ha condannato Renato Sutera a 7 anni di reclusione e il fratello Giovanni a 4 anni e due mesi con l’accusa di bancarotta e alla pena accessoria della inabilitĂ  all’esercizio dell’impresa commerciale e l’incapacitĂ  a svolgere uffici direttivi.

Rispettivamente 7 e 4 anni (e due mesi) di reclusione per i fratelli Renato e Giovanni Sutera in quanto ritenuti responsabili di  bancarotta in relazione al crac del bar Curtatone. lo ha deciso il Tribunale di Firenze che ha condannato i due anche  alla pena accessoria della inabilitĂ  all’esercizio dell’impresa commerciale e l’incapacitĂ  a svolgere uffici direttivi.

I due fratelli siciliani sono stati invece assolti (con formule ampia “perchĂ© il fatto non sussiste” e “per non aver commesso il fatto”) dall’accusa di truffa, anche tentata, ai danni dello Stato e da alcuni episodi intestazione fittizia di quote delle societĂ  che sono succedute per gestire la pasticceria Curtatone, tra le piĂą note di Firenze. I giudici hanno dichiarato la prescrizione per altri episodi di intestazione fittizia.

Giovanni Sutera era stato condannato all’ergastolo per il rapimento e l’omicidio della 17enne Graziella Campagna, commessa di una lavanderia di Villafranca Tirrena (Messina), uccisa il 12 dicembre 1985. Poi, prima dei fatti fiorentini, il tribunale di sorveglianza di Firenze lo sottopose alla libertĂ  condizionale, ed era dipendenti di una delle societĂ  che si erano succedute nella gestione della pasticceria fiorentina.

Sempre lui il 4 maggio 1982 partecipò a Firenze a una rapina in cui i banditi uccisero l’orefice Vittorio Grassi. Fuori dal carcere Giovanni Sutera gestiva il bar con il fratello Renato.