Yuliya Yukhno, presidente dell’associazione bielorussa in Italia ‘Talaka’ e rappresentante dell’Ambasciata Popolare della Belarus in Italia, annuncia un presidio davanti alla sede della Regione Toscana, in piazza Duomo, per il prossimo 9 agosto, data dell’elezione presidenziale di Lukashenko
La Bielorussia “sotto la guida di Lukashenko è un pericolo per la pace, la democrazia, la libertà per tutta l’Europa, per questo vi chiediamo di aprire gli occhi, di ascoltare il nostro grido di libertà. Insieme ai nostri amici, sostenitori e associati stiamo lavorando per liberare tutti i nostri detenuti, che quotidianamente vengono torturati fisicamente e psicologicamente nei carceri del dittatore bielorusso”. Così Yuliya Yukhno, presidente dell’associazione bielorussa in Italia ‘Talaka’ e rappresentante dell’Ambasciata Popolare della Belarus in Italia, annuncia un presidio davanti alla sede della Regione Toscana per mercoledì 9 agosto alle ore 17.30, in piazza Duomo.
Vogliamo tornare alla famiglia europea, continua, “dove i valori fondamentali sono i diritti, la libertà, la pace, la normalità della vita”.
Il 9 agosto 2020 è una data particolare per i bielorussi: è il giorno, infatti, dell’elezione presidenziale di Lukashenko, quando, denuncia Yuliya Yukhno, “siamo andati a votare e abbiamo affrontato la violenza, la truffa, l’aggressione, la bugia. Ad oggi non sappiamo come sarebbe giusto definirlo quel giorno: il giorno delle elezioni rubate? Il giorno dei diritti violati? Il giorno del tradimento del popolo bielorusso?”.
Yukhno ricorda che “dal 9 agosto 2020 la storia della Repubblica di Bielorussia ha preso una nuova strada”: da tre anni, spiega, “stiamo vivendo continuamente violazioni delle norme, dei diritti, della costituzione, della privacy, della libertà di parola, di pensiero, di stampa”.
Dall’inizio della campagna elettorale nel maggio 2020, conclude, “oltre 2.200 persone hanno ricevuto lo status di prigioniero politico. In questo momento ci sono quattro volte più prigionieri politici rispetto al 2021. Dal 2020, più di 60.000 persone sono state detenute e arrestate per motivi politici. Più di mezzo milione di persone ha lasciato il paese per motivi di sicurezza e di persecuzione dell’autorità bielorussa. Ma il popolo bielorusso non si arrende”.