Il delivery a Firenze cambia volto e le consegne a domicilio dovranno essere nel segno della legalità , della sostenibilità ambientale e sociale ma soprattutto “etiche”.
Questo è lo scopo del protocollo d’intesa promosso dall’assessorato al lavoro del Comune di Firenze e sottoscritto stamani dal Comune di Firenze, Camera di Commercio, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Legacoop Toscana e le associazioni di categoria Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Cna per il delivery a Firenze.
In podcast l’intervista all’assessora Benedetta Albanese e a Bernardo Marasco di Cgil Firenze, a cura di Lorenzo Braccini.Â
Grazie a questo patto tutti i protagonisti del settore consegne a domicilio (imprese e lavoratori) puntano alla legalità , a migliorare la sicurezza dei riders e ad usare mezzi ecologici per le consegne. Saranno introdotti il divieto del lavoro a cottimo, la sicurezza sul lavoro e l’introduzione dei contratti nazionali. L’obiettivo è quello di dare il via allo sviluppo di un market place locale e di trasparenza nelle consegne, che crei maggiore consapevolezza nel consumo e consenta a ciascuno di scegliere attività che abbiano una impronta etica, con attenzione al proprio impatto sociale e ambientale. C’è attenzione anche verso il consumatore. Sarà , infatti, garantita la trasparenza della filiera e le informazioni su chi ha preso in carico la consegna.
Nel dettaglio, le società o cooperative di delivery devono avere alcuni requisiti minimi fra cui coperture assicurative, previdenziali, normative e salariali previste dalla legge e dai vari contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che contengano la figura del rider. Si punta su un corrispettivo orario e algoritmi trasparenti e si vieta l’uso di ranking reputazionale e classifica dei fattorini in base ai giudizi dei clienti o ai tempi di esecuzione della prestazione; le occasioni di lavoro devono essere ripartite con una modalità equa e trasparente. Divieto poi di discriminazione e riconoscimento dei diritti sindacali.
Previsto anche l’utilizzo di mezzi ecologici per le consegne (biciclette, ebike, motorini elettrici, cargo bike) da incentivare nell’ottica di arrivare nel medio periodo ad un modello di delivery ambientalmente sostenibile.
“La pandemia ha accelerato il cambiamento di tanti stili di consumo facendo esplodere il fenomeno delle consegne a domicilio – afferma Aldo Cursano, presidente di Confocommercio Toscana -. I suoi effetti richiedono una condivisione di responsabilità sociale da parte di tutti (enti locali, imprese, sindacati), perché si traducono in nuove forme di lavoro ma anche di traffico e mobilità . Era quindi giusto provare a mettere ordine nel settore anche a livello locale, in attesa di normative nazionali e comunitarie che lo inquadrino meglio”.
“La consegna a domicilio – spiega Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze -, diventata protagonista durante la pandemia, è importante che assuma connotati strutturalmente sempre più etici e socialmente equi. La firma del patto sul delivery è importante perché consente di dare una base per garantire più dignità a questa tipologia di lavoro, contribuendo a contrastare fenomeni di illegalità e di sfruttamento”.
Â