La scritta, che sarebbe stata fatta la notte scorsa, è tracciata in vernice nera e reca la frase “Né mafia né stato né tribunali”. Secondo quanto emerge sarebbe stato notato in piena notte un uomo coperto da un cappuccio nei pressi delle Baracche verdi
Imbrattato, a Firenze, un disegno murale realizzato in memoria dei giudici Falcone e Borsellino su una parete esterna del circolo ‘Baracche Verdi’ di Isolotto, il quartiere operaio fondato dal sindaco Giorgio La Pira. La scoperta è stata fatta stamani dai volontari e dai pensionati del circolo, un luogo di ritrovo molto simbolico a Firenze.
La scritta, che sarebbe stata fatta la notte scorsa, è tracciata in vernice nera e reca la frase “Né mafia né stato né tribunali”. Secondo quanto emerge sarebbe stato notato in piena notte un uomo coperto da un cappuccio nei pressi delle Baracche verdi. Il murale è stato inaugurato a luglio alla presenza delle autorità del Comune con l’obiettivo di trasmettere ai giovani il sacrificio di Falcone e Borsellino.
Altre scritte, di contenuto diverso, sono state tracciate sulla facciata della chiesa di Isolotto, che si trova nella stessa zona, e sono state ritrovate anche queste stamani.
“Un gesto ignobile, oltraggioso, da condannare perché è la negazione di tutto quello che la Toscana rappresenta e per cui da sempre combatte”. Così l’assessore toscano alla presidenza Vittorio Bugli commenta lo sfregio comparso nella notte sul murales realizzato all’Isolotto, a Firenze, alla memoria dei magistrati Falcone e Borsellino.
“Queste scritte di inchiostro nero – prosegue Bugli in una nota – rappresentano uno sfregio alla memoria di due uomini che hanno sacrificato la loro vita per il nostro Paese e sono un’offesa allo Stato e a una magistratura che combatte da anni le mafie e che in Toscana ha avuto protagonisti eccezionali”.
Per l’assessore, “è un messaggio, un altro rigurgito preoccupante di personaggi pericolosi, come troppi se ne vedono in questi tempi dove si diffonde odio, che non dobbiamo sottovalutare e dobbiamo condannare anche perché è avvenuto in una piazza e in un quartiere simbolo, dove hanno operato personalità importanti, che hanno fatto la storia della convivenza democratica della città e hanno contribuito alla crescita culturale e sociale di una comunità. Un quartiere sempre vivo e solidale che non ha bisogno di questi gesti e che senz’altro saprà respingerli”.