Mentre si attende il via libera formale della commissione regionale del paesaggio che deve verificarne la conformità al Pit del Piano Operativo licenziato qualche settimana fa dal Comune di Firenze si moltiplicano i ricordi al TAR di società che guardano al mercato immobiliare.
Un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del Piano operativo della città di Firenze in quella parte specifica in cui Palazzo Vecchio ha ridotto a due mesi l’apertura al mercato turistico delle camere dei cosiddetti student hotel, a patto che questi mettano a disposizione dell’Azienda per il diritto allo studio almeno il 30% dei posti letto dell’intera struttura. Lo ha presentato Cds holding, la società che ha costruito il nuovo studentato in via della Toscana, 200 camere in un edificio che aveva prevalente destinazione direzionale.
Ovviamente c’è da giurare che si tratti di un ricorso pilota che prelude ad altri simili da parte degli altri gestori di studenti a Firenze, insoddisfatti dei nuovi limiti e delle nuove imposizioni che, a loro dire, ledono la sostenibilità economico- finanziaria dell’investimento.
Al TAR ricorre anche Unipol, proprietaria di villa Donatello, il prestigioso immobile sui viali di Firenze sede dell’omonima clinica medica, chiedendo che la struttura venga classificata non come “ bene culturale” ma come “ emergenza di valore storico architettonico” oppure come “ edifici singoli di interesse documentale”, per avere maggior margine di manovra in vista di una futura possibile vendita, o della trasformazione, manco a dirlo, in residenze di lusso.
Infine la società Ad casa srl dell’imprenditore Andrea Duranti per un terreno non edificato di 5 mila mq accanto alla caserma Perotti per la realizzazione di un impianto da 7 campi di padel con strutture annesse cui il Comune di Firenze ha detto no per l’incompatibilità con la nuova viabilità Chimera-Palazzeschi.