Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaFirenze, inchiesta medicina: per il PM c'è "uso cosa pubblica come propria"

Firenze, inchiesta medicina: per il PM c’è “uso cosa pubblica come propria”

Lo sostengono il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonino Nastasi, nella richiesta di interdizione dagli incarichi avanzata nei confronti di sette dei 39 indagati nell’inchiesta. chiesta interdizione per rettore Dei

Dalle indagini dell’inchiesta  sulle presunte irregolarità nei concorsi per cattedre alla facoltà di Medicina dell’Università di Firenze e di altri atenei sarebbe emersa “l’esistenza di un centro di potere che gestisce la cosa pubblica come se fosse cosa propria” ossia “in funzione personale con scambi di favori, facilitando i propri clientes nell’occupazione di posti di ricercatore e di professore ordinario e associato”.

Lo sostengono il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonino Nastasi, nella richiesta di interdizione dagli incarichi avanzata nei confronti di sette dei 39 indagati nell’inchiesta della procura, su cui dovrà pronunciarsi il gip Angelo Antonio Pezzuti all’esito degli interrogatori. L’interdizione è stata chiesta tra gli altri per il rettore Luigi Dei che sarà il primo a comparire davanti al gip il prossimo 17 marzo.

Nella richiesta di misura cautelare i pm contestano al rettore due episodi di presunta corruzione e uno di induzione indebita a dare o promettere utilità. “Deve rilevarsi – scrivono i pm – la sua inclinazione a delinquere e a commettere reati contro la pubblica amministrazione” agendo “in spregio delle regole di legalità, trasparenza e correttezza”.

Gli altri destinatari di richieste di misure interdittive sono il direttore generale dell’Aou di Careggi Rocco Damone, il professor Marco Carini, primario di urologia a Careggi, il direttore del dipartimento cardiotoracovascolare Niccolò Marchionni, Sandra Furlanetto professore associato di chimica analitica all’Universita’ di Firenze, Corrado Poggesi docente ordinario di fisiologia in pensione, Francesco Montorsi professore ordinario presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Andrea Benedetto Galosi, quest’ultimo secondo gli investigatori che conducono l’inchiesta designato come vincitore predeterminato di un concorso per professore ordinario indetto presso l’Università Politecnica delle Marche.