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Firenze: la protesta degli addetti ai Musei di Opera

Sciopero Opera

Presidio questa mattina davanti agli Uffizi indetto dai sindacati contro il bando con cui sono stati messi a gara i servizi museali che, secondo i lavoratori di Opera, non fornirebbe le giuste garanzie a chi finora quei servizi li ha forniti

“Non ci sono garanzie per i lavoratori che sono qui da anni. Chiediamo che vengano mantenuti i livelli occupazionali e quelli retributivi” .  A dirlo è Laura Zucchini della Uiltucs Toscana davanti alle decine di lavoratori di Opera, l’impresa che gestisce i servizi museali fiorentini (biglietterie, bookshop, accoglienza, pulizie, sorveglianza), che questa mattina hanno partecipato a un presidio davanti agli Uffizi contro il bando con cui sono stati messi a gara i servizi museali il maggio scorso.

I lavoratori coinvolti sono 240.  Giuseppe Martelli della Filcams Cgil di Firenze ha spiegato che “la priorità è la gara che ad oggi non garantisce nessuno, ma siamo qui anche per dire che c’è un mondo che ruota intorno ai musei che a fronte di una ricchezza smodata, che si quantifica nell’ordine di miliardi, ha una busta paga da 8 euro all’ora e ad ogni cambio di appalto siamo qui a lottare per il mantenimento delle paghe minime”.

Riccardo Pollastri della rsu di Opera Laboratori ha aggiunto che “abbiamo creato questo presidio per chiedere di essere ascoltati. Viviamo in una città invasa dal turismo di massa, ma che a noi non ci tutela, di questa ricchezza che ci circonda ci arrivano soltanto le briciole”.

Tra i presenti al presidio anche il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi, con una delegazione. “Il bando uscito di recente non rassicura né per numero di occupati, né per livelli di stipendio né per qualità del servizio – spiega – Potrebbero essere tagliati posti di lavoro ed essere esclusi tasselli importanti come quello della didattica, fondamentali per far conoscere alle nuove generazioni le meraviglie degli Uffizi e delle altre strutture museali. La ricchezza dell’offerta culturale dipende anche dalla professionalità di chi ci lavora”.

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