Il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, in visita oggi a Firenze, ha toccato vari aspetti della vita sociale e della politica: dal rincaro dell’energia, alla retribuzione delle ore di studio e dell’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni.
L’esplosione dei prezzi dell’energia “deve accrescere la necessità di una discussione anche con l’Europa perché, alla luce di quello che sta succedendo, la logica del Fiscal Compact e del Patto di stabilità deve essere messa in discussione”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a margine di un convegno a Firenze sulla figura di Tullio De Mauro. “C’è bisogno di nuove politiche economiche e sociali sia in Italia che in Europa”, ha aggiunto.
“Stiamo chiedendo che il Governo ci convochi urgentemente, perché c’è bisogno di intervenire” sul caro-energia. “Una situazione di questo genere, con questo aumento delle bollette, non è sostenibile per il mondo del lavoro, e quindi credo che sia necessario un tavolo di confronto con il Governo per trovare le soluzioni necessarie per affrontare questo tema”. Dunque, ha ribadito Landini, “noi chiediamo al Governo di poter fare questa discussione, chiediamo alla Presidenza del Consiglio di essere convocati e di affrontare il tema. Per noi si può andare all’azzeramento dell’Iva sui beni di consumo più diffusi, e occorre fare un ragionamento anche sui carburanti”.
La conoscenza, la formazione, l’aggiornamento” stanno diventando “un diritto e un dovere” per i lavoratori, e dunque servirebbero “alcune ore, tutte le settimane, per tutti i mesi e gli anni in cui lavoro, in cui io sono retribuito non perché produco, ma perché studio, perché mi aggiorno”. La retribuzione delle ore di studio è “una delle rivendicazioni che sicuramente nei contratti nazionali di lavoro secondo me deve essere introdotta, e che dovrebbe diventare normale”, ha aggiunto Landini, che si è dichiarato a favore dell’innalzamento a 18 anni dell’obbligo scolastico, e secondo cui “bisogna pensare a un sistema scolastico e un sistema di formazione che abbia la caratteristica di essere un sistema di formazione permanente e continua.
Su lavoro e istruzione “ho visto pessime cose fatte sia da governi che si richiamavano al centrodestra sia da governi che dicevano di essere di sinistra, ma che poi sia sul piano della precarietà che sul piano della scuola hanno fatto riforme che andavano esattamente nella direzione opposta a quella di cui avevamo bisogno”.
“Questo lo dico non per dire che sono tutti uguali, vorrei che fosse chiaro, non l’ho mai pensato e non è così”, ha precisato Landini, secondo cui però “in questi anni nel nostro Paese non c’è stato solo Berlusconi” al governo: “Se vogliamo essere onesti tra di noi – ha spiegato – non è che non si siano fatte determinate cose perché c’è stato Berlusconi. In una certa parte sì, ma bene o male ci sono stati anche tanti altri soggetti”.
Per il leader della Cgil “oggi praticare, difendere ed estendere la democrazia è allargare il diritto alla conoscenza, ma allo stesso tempo è avere in testa anche un modello di relazione, di democrazia partecipata, in cui alle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare viene riconosciuto questo spazio e questo diritto. C’è la necessità di un cambiamento molto profondo anche di leggi sbagliate che sono state fatte”