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Firenze lavanderia di soldi sporchi?

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Firenze lavanderia di soldi sporchi?
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La storia del magnate russo Alekszej Fedoricsev è solo l’ultima in ordine di tempo. Investiva nello sport internazionale e a Firenze, in grandi operazioni immobiliari. L’accusa di corruzione, frode e riciclaggio è partita dalla magistratura di Kiev.

La storia di Alekszej Fedoricsev non deve impressionare. Semmai deve impressionare il fatto che – se confermata dalla magistratura – si tratta della proverbiale punta dell’iceberg. Un iceberg che si chiama riciclaggio. In Toscana è una storia vecchia. Pensiamo soltanto – per il fare il primo banale esempio – a Forte dei Marmi e a tutto quanto accaduto dall’inizio degli anni 2000 ad oggi. Storia ben raccontata nel libro di Fabio Genovesi “Morte dei marmi“, che pure è un libro che ha 12 anni. Storia vecchia dunque, molto vecchia. Magnati ed oligarchi russi (e non solo, naturalmente) che usano territori ricchi e tranquilli per riciclare denaro. Alekszej Fedoricsev è oggi residente a Montecarlo. Fondatore della società Fedcom, specializzata nel commercio di fertilizzanti e materie prime, proprietario di terminal marittimi e – a detta di Forbes – tra i businessman più ricchi di Russia. Ex patron delle squadre di calcio Fc Dynamo Moscow e Fc Rostov, oggi è sponsor dell’As Monaco Basket. Venendo in Toscana e a Firenze qui, secondo la magistratura ucraina, Fedoricsev avrebbe investito proventi illeciti, provenienti da corruzione, frode e riciclaggio. In particolare, Fedoricsev avrebbe pagato circa 667 mila dollari al presidente del consiglio di amministrazione della società per azione pubblica «Corporazione statale per l’alimentazione e il grano dell’Ucraina» per concludere contratti di fornitura di prodotti agricoli «a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato e a condizioni di pagamento favorevoli».  Sempre per restare in zona, il 12 settembre 2014 avrebbe poi trasferito 8 milioni e 600 mila euro dal suo conto personale alla società Torre del Gallo Ldt. Già, la storia che ci impressiona di più è quella dell’acquisto della Torre del Gallo. Anche questa punta di iceberg fatto di enormi appetiti che rischiano di divorare la città di Firenze.