Presidio davanti alla prefettura in via Cavour a Firenze, stamani, per i lavoratori dei settori elettricità, gas e acqua che hanno aderito allo sciopero nazionale di otto ore, in concomitanza con il presidio di fronte a Montecitorio. La protesta è promossa dai sindacati per chiedere l’intervento del Governo su gestione delle aziende, riorganizzazione del servizio idrico e contro il taglio degli incentivi alla geotermia.
In particolare, hanno spiegato Fabio Berni di Filctem Cgil Toscana e Massimo Guerranti di Femca Cisl, i lavoratori, in protesta davanti alla Prefettura di via Cavour a Firenze, chiedono chiarezza sull’articolo 177 del codice degli appalti, che prevede l’obbligo di esternalizzazione dell’80% delle attività per i concessionari, “un’interpretazione – hanno spiegato i sindacalisti – che porterebbe grandi aziende come Enel, Toscanaenergia o Estra, ad essere soltanto stazioni appaltanti, con il risultato di peggiorare le condizioni dei lavoratori”.
Per quanto riguarda l’acqua, la protesta è contro il disegno di legge Daga sulla gestione del servizio idrico integrato, che prevede, fra l’altro, il ritorno a un’organizzazione su base provinciale. “Non si contesta il principio generale di ripubblicizzazione del servizio – ha aggiunto Berni -, ma l’articolato non dispone di sufficienti garanzie per i lavoratori e presuppone una frammentazione degli ambiti. Servono quindi correzioni per rendere possibile una gestione efficiente e la tutela di chi lavora”.
L’ultimo elemento, ha concluso Guerranti, è “il venir meno degli incentivi per la geotermia, che in Toscana riguarda circa duemila addetti, quattromila se si considera l’indotto. Non si può dire che vogliamo andare verso politiche per migliorare il clima, e poi distruggere la geotermia che offre oltre il 30% del fabbisogno della regione come energia rinnovabile”.