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Firenze, le ricette del Cosp per la sicurezza

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Firenze, le ricette del Cosp per la sicurezza
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Pattuglie a piedi delle forze dell’ordine, limitazioni agli orari di apertura serale dei minimarket, un gruppo di lavoro inter istituzionale sulla droga ed un incremento delle videocamere di sorveglianza: sono le misure oggetto del Comitato per l’ordine e la sicurezza.

Tutto concentrato sulla sicurezza e la repressione dei fenomeni registrati in questi mesi a Firenze, soprattutto nel Quartiere 1, il Cosp che si è tenuto in Prefettura con la prefetta Francesca Ferrandino, la sindaca Sara Funaro, l’assessore alla sicurezza Andrea Giorgio, e i vertici delle forze dell’ordine. La stazione di Santa Maria Novella, il rione di San Jacopino, l’area di Santa Croce e quella tra via Palazzuolo e Borgo Ognissanti, teatro quest’ultima dell’aggressione in via Maso Finiguerra al 91enne tuttora ricoverato in gravissime condizioni. Queste le ricette messe subito sul tappeto: il personale delle forze di polizia svolgerĂ  servizi a piedi, in modo da avere contatti piĂą diretti e immediati sia con i commercianti sia con i cittadini. Il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti, ha aggiunto la prefetta, “sono una criticitĂ  veramente seria e che si riflette sulla vita della cittĂ ”, per cui nascerĂ  “un gruppo di lavoro che verrĂ  coordinato da questa Prefettura, alla presenza delle forze di polizia, dei rappresentanti del Comune, della Regione, e delle aziende sanitarie, perchĂ© abbiamo la necessitĂ  di monitorare costantemente l’andamento di queste situazioni per poter poi definire non solo i servizi di controllo del territorio”, ma anche “adottare progetti necessari per poter andare a prevenire comportamenti che poi potrebbero anche degenerare in atti e situazioni che davvero preoccupano”. Queste le azioni piĂą urgenti, insieme all’aumento delle telecamere, che in cittĂ  sono giĂ  piĂą di 1600. E poi un Comitato per l’ordine e la sicurezza il prossimo 19 settembre, dedicato alla situazione nell’area delle Cascine, e in particolare al contrasto dei fenomeni di spaccio di droga. Ora la parola passa alla politica ed all’amministrazione, con la consapevolezza che l’aspetto repressivo, da solo, non potrĂ  bastare.