Per 12 giorni è stata in silenzio e digiuno sotto gli occhi dei visitatori di Palazzo Strozzi Oggi Tiina Pauliina Lehtimaki ha tirato le somme con accanto Marina Abramovic,che per prima propose la performance ‘The house with the ocean view’ nel 2002 a New York.
“Questi 12 giorni – ha raccontato Tina Lehtimäki – mi sono sembrati un unico lungo giorno, in questa stanza si riceve una grande quantità di energia, si riceve amore e si ricevono lacrime e tutte e le emozioni che ci sono tra queste due. Non mi sono mai sentita sola, l’energia che c’era rimaneva con me anche di notte e ripartiva con il pubblico il giorno dopo”. La retrospettiva italiana ‘The cleaner’, che ha incoronato la Abramovic prima donna in mostra a palazzo Strozzi, terminerà invece tra circa un mese, il 20 gennaio . Ieri l’artista serba è tornata a Palazzo Strozzi, dove a fine settembre era stata aggredita da un uomo che le ha rotto un quadro in testa, per abbracciare la giovane performer di origini finlandesi, terza donna (dopo la stessa Abramovic e Lyn Bentschik) a portare a termine la performance, vista a Firenze da 18mila visitatori.
Per Marina Abramovic è stata una “grande emozione venire ieri e guardarla, sono rimasta solo 5-6 minuti e poi sono tornata per la fine, per me non era facile guardare le performance perché ha un forte impatto emotivo e mi faceva piangere”. Anche se non è un’opera dinamica, ha spiegato la Abramovic, “il pubblico rimane, a volte, ore a guardarla perché cambia l’energia nella stanza, ed è questa la cosa essenziale perché tramite questo processo di purificazione si crea un’energia e il pubblico si trova incapsulato in questa energia”.
L’artista è intervenuta oggi a Firenze e sottolineato che “è importante essere qui perché questa è una mostra diversa da tutte le altre, è viva, qui ci sono 32 ‘reperformer’ che abitano e rendono vivo questo spazio”.
Dopo 50 anni di carriera, Marina Abramovic è sempre la prima donna da qualche parte, questo è successo anche a Palazzo a Strozzi, certo non sarai la sola, altre ne seguiranno”. Lo ha detto il direttore di Palazzo Strozzi, a Firenze, Arturo Galansino che rispondendo a chi gli chiedeva se ci saranno altre artiste dell’arte contemporanea ha risposto: “assolutamente”, e ha poi annunciato che 2019 sarà la volta di Natalia Goncharova. In occasione della conferenza stampa con Marina Abramovic, tornata a Firenze per la fine della performance ‘The house with the ocean view’, Galansino ha sottolineato che la retrospettiva ‘The cleaner’ “è stata una mostra molto al femminile, siamo molto contenti, il 70% del pubblico è stato di donne”. “Nel mondo dell’arte – ha detto ancora – sono ancora gli uomini a dominare a livello numerico, anche se ci sono grandissime artiste donne, sempre più brave, ma se guardiamo l’arte e i musei è ancora un mondo maschile”. “Nel 2019 però – ha concluso Galansino – a Palazzo Strozzi ci sarà una mostra di un’artista storica, Natalia Goncharova, prima grande artista della modernità, quindi continuiamo questo filone di donne e ce ne saranno altre a venire”.