Nel processo, oltre al maresciallo, erano imputati anche un imprenditore, condannato a 4 anni e interdetto per cinque anni dai pubblici uffici, e una vigilessa, difesa dall’avvocato Antonio Voce, assolta dall’accusa di abuso d’ufficio con la formula ‘perchè il fatto non sussiste”.
Il tribunale di Firenze ha condannato a sei anni di reclusione il maresciallo dei carabinieri Nello Fasciolo, della compagnia di Figline Valdarno (Firenze), per i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio.
Fasciolo è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e per questo nella sentenza è stato dichiarato estinto il suo rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione.
Tra le accuse contestate a Fasciolo, difeso dall’avvocato Federico Bagattini, quella di aver favorito un imprenditore amico ottenendo un cambio vari favori, tra cui un cellulare e la possibilità di usare la sua Porsche.
Il tribunale ha infine assolto Fasciolo, con la formula ‘perché il fatto non sussiste’, per alcuni episodi contestati dall’accusa, tra cui quello di essersi messo a disposizione di un imprenditore dichiarando in grado di favorire una procedura di ottenimento di un porto d’armi.