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Firenze, Mercafir e Peretola: aree calde

Aree calde

Firenze, le aree più calde, le cosiddette ‘hot-spot’, ricoprono circa il 14% della superficie comunale, con una temperatura media superficiale estiva di 38°C, un consumo di suolo di poco superiore al 90% e una copertura arborea di circa 1%. Le aree più fresche estive, ‘cool-spot’, rappresentano solo il 3% dell’intera superficie comunale.

Tra le zone più calde rientrano l’area del Centro alimentare polivalente Mercafir, che risulta anche la più estesa, ma anche le stazioni ferroviarie e le aree di pertinenza, l’area di deposito ferroviario in zona Osmannoro, l’aeroporto e porzioni del tessuto produttivo di Peretola, in cui si registrano valori medi di temperatura superficiale estiva tra 38 °C e 41 °C.

È quanto emerge dallo studio sulle isole di calore condotto nell’ambito dell’accordo tra Comune di Firenze, Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali (Dagri) e Centro di bioclimatologia (Cibic) dell’Università di Firenze e Istituto di bioeconomia (Ibe) del Consiglio nazionale delle ricerche e presentato oggi a Palazzo Vecchio.

Tra le aree più fresche di Firenze rientrano il parco delle Cascine, in particolare la zona arborata a nord-ovest del parco. Altre aree fresche si trovano a nord-est (zone di Trespiano e Pian di Mugnone), sud (Galluzzo) e sud-est (Gavinana e Sorgane) in una posizione basso collinare e a bassa densità abitativa.

Le temperature medie annuali sono aumentate a Firenze di circa 1,5°C dall’inizio del 1800, passando da 14,6 a 16°C. Gli studi sono stati estesi anche al di fuori del Comune di Firenze e in particolare a tutta l’area metropolitana fiorentina (la piana Firenze-Prato-Pistoia): è emerso che circa il 30% dell’area metropolitana è interessato da anomalie termiche superficiali, in cui ricade oltre il 60% degli edifici industriali.

INTERVISTA. ASS.RA CECILIA DEL RE

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