Gio 19 Dic 2024
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Firenze, migranti, Tribunale nega rimpatrio: “Tunisia non è Paese sicuro”. Donzelli: “non spetta a magistrati decidere”

La sezione immigrazione del tribunale di Firenze ritiene inapplicabile la cosiddetta “procedura Paesi sicuri” nei confronti dei cittadini tunisini ed ha così annullato l’espulsione di un migrante tunisino a cui il Viminale aveva negato lo status di rifugiato.

Tutto nasce da un provvedimento della commissione prefettizia di Firenze che aveva negato a un tunisino la protezione internazionale richiesta dopo l’approdo in Italia. Il Viminale considera la Tunisia un “Paese sicuro”, e può quindi rifiutare le domande di asilo senza una specifica motivazione ed espellere il migrante con “procedura accelerata”. Il migrante tunisino non si era dichiarato vittima di particolari persecuzioni, ma aveva posto, tramite il suo legale, una questione generale: “La grave crisi socioeconomica, sanitaria, idrica e alimentare, nonché l’involuzione autoritaria e la crisi politica in atto” in Tunisia “sono tali da rendere obsoleta la valutazione di sicurezza compiuta a marzo dal governo italiano”.

Di parere opposto il Tribunale di Firenze secondo cui il decreto emanato dal Governo dopo la strage di Cutro deve essere disapplicato, almeno nella parte in cui attribuisce alla Tunisia lo status di paese “sicuro”, e per questo il migrante non può essere espulso dall’Italia.

Nel provvedimento si spiega anche che la lista dei Paesi sicuri non può essere arbitraria o fondata su convenienze politiche, ma deve essere stilata “all’esito di una procedura amministrativa e fondata su informazioni raccolte da fonti qualificate (come Onu e Consiglio d’Europa), e costantemente aggiornate”. Pertanto il tribunale di Firenze disapplica il decreto del governo, e riconosce al migrante “il diritto a permanere sul territorio nazionale”. Il governo potrà fare ricorso.

“Spetta al governo notificandolo al Consiglio europeo stabilire quali siano i cosiddetti ‘paesi di origine sicuri per i richiedenti protezione internazionale’. L’elenco è stato aggiornato, come periodicamente avviene, con il Decreto ministeriale emanato dal governo il 17 marzo 2023: fra questi c’è la Tunisia. Lascia increduli dunque la decisione del Tribunale di Firenze di entrare in merito a riflessioni e scelte di indirizzo geopolitico”. Lo scrive in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli.

“In democrazia le scelte politiche le prendono il Parlamento e il Governo perché rappresentativi della volontà popolare espressa con le elezioni – aggiunge Donzelli -. I giudici devono assicurarsi che vengano rispettate le leggi, non occuparsi di modificarle. Spostare il potere di scelta politica da organi di rappresentanza popolare ad istituzioni non elettive sarebbe una sospensione della sovranità popolare sancita dalla Costituzione”, conclude.