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Firenze, movida. “fenomeno degenerato, Comune inerte e sordo a istanze cittadini”

movida

Foto di repertorio

Così il comitato Manoiquandosidorme in un comunicato sui recenti episodi che hanno nuovamente messo sotto i riflettori la questione della movida a Firenze. “Giovani e giovanissimi  sono consegnati alla speculazione avida di spacciatori di alcol e droga”

Il fenomeno della movida nel centro di Firenze “sta degradando. Il tema è che c’è una generazione incapace di socializzare senza la mediazione dello sballo notturno e come l’assenza di alternative valide nella città abbia consegnato giovani e giovanissimi alla speculazione avida di spacciatori di alcol e droga. Il ripristino della legalità è ormai improcrastinabile, ma non si può prescindere dall’offrire, alle nuove generazioni, alternative valide e spazi idonei.

In questo degrado le autorità fiorentine sembrano sorde alle istanze dei cittadini”, “mute ed incapaci di dare soluzione ad un problema, che ormai va oltre il rispetto della legalità, ma soprattutto riguarda il futuro e la salute fisica e mentale di una intera generazione di giovani”. Così il comitato Manoiquandosidorme.

“Questo è il tema forte che emerge nel degrado fiorentino – aggiunge il comitato in una nota – e di fronte a cui l’amministrazione Nardella appare inerte, sorda e muta. Incredibilmente muta”. “Basta andare nelle piazze principali della movida – prosegue il comitato – per capire che siamo ben oltre il tema dell’invasione dei tavolini e dei micro-locali da asporto, che trasformano in locale intere piazze ed intere strade, senza pagare un centesimo di oneri concessori per occupazione di suolo pubblico, scaricando tutti i costi della loro pulizia, sull’intera città di Firenze”. Inoltre, si legge ancora, “il pronto soccorso degli ospedali fiorentini è ingolfato da giovanissimi in delirio alcolico ed anche questo costo è pagato da tutta la comunità sia in termini economici che di efficienza del servizio”.

Per il comitato “rimane forte il tema del disagio giovanile, che il covid ha profondamente aggravato e che non può essere certo gestito con l’alcolismo dilagante e la fuga nella notte. Veramente pensiamo di risolvere la socializzazione dei giovani, consegnandoli indifferenti alla cosiddetta movida?”.

“La polemica sulla movida a Firenze è tanto aspra quanto surreale. Inutile piangere sul lette versato dopo aver messo in atto delle politiche che hanno portato a concepire il centro storico come un museo a cielo aperto in cui i cittadini residenti sono vissuti e fatti vivere come corpi estranei. In questo modo scomparso il senso di appartenenza e il civismo” lo dichiara Antonello Cresti, vicepresidente nazionale di Ancora Italia
“Firenze è oramai una città d’arte totalmente priva di spazi di intrattenimento intelligente, in preda alla speculazione commerciale e turistica, una ‘quinta’ vuota, vissuta da giovani cui sono stati compressi i diritti fondamentali con lockdown e coprifuoco, che manifestano il loro disagio con tassi di alcolismo e depressione sopra la norma, e che si riversano per le strade spaesati” continua Cresti.
“Come se ne esce?” Conclude Cresti “Bisogna interrompere immediatamente la controversa e ideologia del “decoro”,di fatto una forma di repressione meramente “formale”, puntualmente contraddetta dalla svendita dei centri storici a sponsor e a privati, come dall’antiestetico utilizzo di installazioni di arte contemporanea totalmente avulse dal contesto o da scelte urbanistiche scellerate. Lavorare ad un reinserimento, e alla responsabilizzazione di locali e non in una idea di nuovo civismo partecipato. Dare nuova centralità alle cosiddette periferie, che devono diventare il teatro privilegiato di eventi, creando veri e propri “distretti tematici”, attraverso la valorizzazione delle aree dismesse, ex strutture industriali etc… Utilizzare questi luoghi come laboratorio per architettura e arte contemporanea e non”.

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