
Lo rende noto Fuori Binario, giornale dei senza dimora, che spiega: “Stanotte qualcuno” ha “dato fuoco con molta cura e preparazione, visti gli esiti, ai libri. Ecco cosa produce la cultura del securitarsimo e del disprezzo della persona”
La notte scorsa incendiati nel sottopasso delle Cure a Firenze i volumi di Marco, il libraio senza fissa dimora. Lo rende noto Fuori Binario, giornale dei senza dimora, che spiega: “Stanotte qualcuno” ha “dato fuoco ai libri con molta cura e preparazione, visti gli esiti. Ecco cosa produce la cultura del securitarsimo e del disprezzo della persona”.
“Si tratta – si afferma ancora – di un atto violento compiuto da chi pretende il ‘decoro’ nella vita degli altri e che definisce ‘degrado’ l’esistenza non normata delle persone. Coraggio Marco, Fuori Binario è con te!”.
Sempre secondo quanto spiegato d Fuori Binario l’incendio dei libri sarebbe stato appiccato tra mezzanotte e mezzo e le una della notte scorsa. Un video che riprende le fiamme è stato girato da persone scese nel sottopasso cinque minuti prima delle una.
Poco più di una settimana fa il Comune di Firenze aveva ritirato la multa da 5.000 euro comminata a Marco, che era stato sanzionato lo scorso 11 febbraio dalla polizia municipale. In una nota l’associazione Fuori Binario, che aveva sostenuto l’uomo attraverso una petizione, aveva portato di di “atto dovuto. Lo avevamo chiesto, insieme al dissequestro dei 155 libri, con l’assemblea popolare del 9 marzo scorso a cui hanno partecipato oltre 500 persone; lo avevamo chiesto con una petizione che ha raccolto oltre 37.000 firme in pochi giorni. La ‘dissonanza’ tutta interna a Palazzo Vecchio tra le azioni di sostegno a Marco, tramite il progetto di emersione della libreria, e la repressione securitaria è stata finalmente sanata”.
“L’incendio dei libri nel sottopasso delle Cure suscita reazioni forti. Ci aspettiamo una risposta unanime, anche da parte di chi per mesi ha continuato a scrivere comunicati stampa associando degli esseri umani alla categoria di degrado” afferma il consigliere di Sinistra progetto Comune Dmitrij Palagi. Che aggiunge “ovviamente occorre conoscere e capire i dettagli della dinamica dei fatti, prima di poterli commentare. Possiamo però ribadire alcuni aspetti che da mesi vengono ignorati. Servono azioni complessive e progettualità capaci di farsi sistema. La visibilità e il consenso sulla pelle di persone senza dimora non vanno bene. Rischiano di far sparire la consistenza reale e profonda dei problemi. La criticità del sistema di accoglienza è dovuta all’assenza di adeguate risorse e investimenti, non solo economici, ma soprattutto politici. Affrontare le marginalità vuol dire mettere in discussione quello che ai margini non è, invece di sviluppare logiche di carità e pietà, utili solo a tamponare le emergenze”.
NELL’AUDIO l’intervista a Marco