Il caso riguarda due società, chiamate in causa dal ministero della Cultura per aver utilizzato una riproduzione in scala naturale del capolavoro per fini commerciali e in assenza delle prescritte autorizzazioni. Lo rende noto lo stesso museo di Firenze
La decisione di oggi ribadisce quanto già affermato in una precedente sentenza, la 1207 del 21 aprile scorso, dello stesso Tribunale di Firenze, “con la quale è stata dichiarata, per la prima volta, l’esistenza del diritto all’immagine dei beni culturali quale espressione del diritto costituzionale all’identità collettiva dei cittadini che si riconoscono nella medesima della Nazione”.
L‘immagine del capolavoro di Michelangelo, scrive nella nuova sentenza il Tribunale, “è stata gravemente alterata e mortificata”: “L’opera del genio michelangiolesco è, pertanto, volgarmente asservita a finalità pubblicitarie e commerciali. In tal modo, si umilia e si svilisce, fino ad annichilirlo, l’altissimo valore artistico e culturale dell’opera di cui si discute.” Viene riconosciuto, inoltre, il punto focale della tutela del patrimonio nella “fruizione culturalmente qualificata e gratuita da parte dell’intera collettività secondo modalità orientate allo sviluppo della cultura ed alla promozione della conoscenza, da parte del pubblico, del patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Sul presupposto dell’esistenza del diritto all’immagine del bene culturale, quale diritto costituzionalmente garantito ai sensi degli articoli 2 e 9 della Costituzione e dell’articolo 1 del Codice dei Beni Culturali, oltre al danno patrimoniale è stato riconosciuto anche il danno non patrimoniale e le due società sono state condannate a un risarcimento per il quale resta da definire l’ammontare. Per Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, “questa recente sentenza costituisce un ulteriore importante riconoscimento per la difesa dell’arte e dei beni culturali in Italia”.
“La sentenza del Tribunale di Firenze riconosce il diritto all’immagine per il nostro patrimonio artistico. I beni culturali appartengono alla Nazione e sono espressione diretta dell’identità collettiva dei cittadini”. Lo dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo aver appreso la notizia della pronuncia della magistratura. “È particolarmente rilevante che i giudici, con questa decisione, riaffermino il valore degli articoli 2 e 9 della Costituzione e l’articolo 1 del Codice dei beni culturali e del paesaggio”, conclude il Ministro.
Intervista di Chiara Brilli a Cecilie Hollberg.