Tra i destinatari degli arresti, otto in carcere e quattro ai domiciliari, un funzionario di Servizi alla Strada spa, la società interamente partecipata dal Comune di Firenze che gestisce il controllo della sosta nei parcheggi pubblici a pagamento, alcuni ausiliari del traffico e alcuni parcheggiatori abusivi.
Sono dodici le persone arrestate dalla polizia municipale, in esecuzione di misura cautelare, nell’ambito di un’operazione contro i parcheggiatori abusivi a Firenze. Tra i destinatari degli arresti, otto in carcere e quattro ai domiciliari, un funzionario di Servizi alla Strada spa, la società interamente partecipata dal Comune di Firenze che gestisce il controllo della sosta nei parcheggi pubblici a pagamento, alcuni ausiliari del traffico e alcuni parcheggiatori abusivi.
Colpiti dalla misura della sospensione dal pubblico esercizio altri sei ausiliari del traffico. Sempre nell’ambito dell’inchiesta una persona è stata sottoposta alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra i reati ipotizzati nell’inchiesta, coordinata dal pm Paolo Barlucchi, quelli di associazione per delinquere, truffa, estorsione, tentata estorsione e abuso d’ufficio. Secondo l’accusa, i parcheggiatori abusivi arrestati a Firenze avevano costituito un’associazione a delinquere che controllava la sosta nel parcheggio di piazza Vittorio Veneto, nei pressi del centro storico e del parco delle Cascine. I malviventi, dotati di pettorine e di falsi tagliandi della sosta, avrebbero operato indisturbati grazie alla complicità degli ausiliari della sosta (a Firenze comunemente definiti ‘vigilini’), che li avrebbero avvisati in anticipo in caso di controlli da parte dei vigili urbani e avrebbero evitato di multare le auto che esponevano i tagliandi fasulli consegnati dai parcheggiatori.
In altri casi, ancora gli ausiliari avrebbero emesso i verbali, ma non ne avrebbero lasciata copia sui parabrezza, in modo da non insospettire gli automobilisti che, in buona fede, avevano pagato, facendosi raggirare dagli abusivi. Sempre in base alle indagini, uno degli ausiliari del traffico, finito agli arresti in carcere, sarebbe stato visto dagli investigatori mentre riceveva denaro dagli abusivi. In una delle conversazioni intercettate il dipendente della Sas, parlando con una collega, destinataria degli arresti domiciliari, le avrebbe proposto di chiedere il ‘pizzo’ a tutti i parcheggiatori abusivi di Firenze, facendosi pagare 10 euro al giorno da ciascuno.
Sicuri della loro impunità, anche grazie alla complicità degli ausiliari della sosta, i parcheggiatori abusivi – in un caso, parlando, si sarebbero autodefiniti come ‘la banda’ -, avrebbero ripetutamente minacciato e estorto denaro agli automobilisti, in particolare ai turisti stranieri, arrivando anche a minacciare danni alle loro auto se non avessero pagato.
Sempre in base a quanto appreso, tra di loro avevano una precisa gerarchia e divisione dei compiti. Il denaro, inoltre, veniva versato in una sorta di cassa comune e gli utili divisi a fine giornata.