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Firenze, parto ritardato: condannata ostetrica per lesioni a neonato

Non avrebbe allertato i medici della necessità di fare un parto urgente, nonostante le apparecchiature di sala rilevassero evidenti segni di sofferenza fetale. Così si causarono gravi danni cerebrali a un nascituro in un ospedale di Firenze.

Per questo un’ostetrica è stata condannata a 6 mesi dal tribunale di Firenze. Era accusata di lesioni colpose gravissime. Assolti, invece, due medici, un ginecologo e una neonatologa. Il giudice ha inoltre condannato la Asl, responsabile civile, al pagamento di una provvisionale di 2,1 milioni di euro alla famiglia del bimbo, parte civile assistita dall’avvocato Eraldo Stefani. Stessa pena era stata chiesta per il ginecologo, poi assolto.

I fatti risalgono al 2010. La donna arrivò in ospedale al termine di una gravidanza regolare. Nel corso del travaglio, tuttavia, il tracciato cardiotocografico avrebbe evidenziato segni di sofferenza del feto, sintomo di carenza di ossigeno nel sangue, che sarebbero stati ignorati o sottovalutati dall’ostetrica. Per la donna, difesa dall’avvocato Daniele Santucci, il pm Giovanni Solinas aveva chiesto una pena di 3 mesi, la metà di quanto poi inflitto dal giudice.

Il medico assolto, difeso dagli avvocati Francesco Maresca e Serena Perna, era accusato di non aver seguito, passo passo, l’evoluzione della situazione, limitandosi a in controllo ritardato, seguito da un cesareo d’urgenza. Per le neonatologa, assistita dall’avvocato Lapo Gramigni, anche l’accusa aveva chiesto l’assoluzione, poiché secondo le perizie i danni cerebrali al piccolo sarebbero stati provocati prima del parto.

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