La procura militare di Roma ha chiuso le indagini sui due carabinieri accusati di aver violentato due studentesse americane, nella notte tra il 6 e il 7 settembre scorsi, a Firenze, e si appresta a chiedere il loro rinvio a giudizio per violata consegna e peculato.
L’indagine del procuratore De Paolis, il “cacciatore di nazisti”, e del sostituto procuratore Antonella Masala, si è svolta in tempi brevi, anche se sono state acquisite le testimonianze di decine di persone. Nell’avviso di conclusione indagini – che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio – i reati contestati al carabiniere scelto Pietro Costa e all’ appuntato scelto Marco Camuffo sono quelli di concorso in violata consegna continuata e aggravata e di concorso in peculato militare aggravato. Il primo reato, in particolare, riguarda una serie di violazioni contestate ai due carabinieri: l’aver fatto salire a bordo dell’auto di servizio le due studentesse “senza autorizzazione alcuna, in assenza di ragioni di servizio e senza comunicare alcunché alla centrale operativa”; l’aver “sostato all’interno di un privato edificio” (quello dove sarebbe avvenuta la violenza – ndr) “in assenza di esigenze di servizio e per fini meramente privati, per circa mezzora, lasciando l’autovettura incustodita sulla pubblica via con all’interno le armi lunghe”; l’aver modificato “arbitrariamente” l’itinerario previsto nel loro ordine di servizio (nel quale nulla è stato annotato), portandosi in un settore di competenza di un’altra forza di polizia. Inoltre, sempre secondo il capo di imputazione, i due carabinieri avrebbero violato con la loro condotta una serie di disposizioni che disciplinano lo “svolgimento dei servizi esterni automontati”. Per quanto riguarda, invece, il reato di peculato militare, questo si sarebbe concretizzato – secondo l’accusa – nell’essersi appropriati dell’autovettura di servizio “effettuando il tragitto da Piazzale Michelangelo a Borgo Santi Apostoli per fini diversi da quelli istituzionali e comunque non consentiti”.
Due reati militari, perché l’ufficio del procuratore Marco De Paolis solo di questi si è interessato: ad indagare sulla violenza sessuale denunciata dalle due ragazze è invece la procura ordinaria di Firenze che, dopo aver sentito per una giornata intera, il 22 novembre scorso, le presunte vittime dello stupro, che hanno confermato di aver subito gli abusi, si accinge a sua volta a chiudere l’inchiesta.