Tra i propositi espressi attraverso i messaggi che esaltavano stragi suprematiste inviati nella chat c’era quello di ricostituire il partito fascista
Foto, video e simboli che inneggiavano al nazismo ed esaltavano le stragi di matrice suprematista. E’ quanto hanno trovato gli investigatori della Polizia nelle chat degli estremisti di destra coinvolti nell’indagine contro un’organizzazione che puntava a ricostruire un partito fascista. Immagini e video sono stati trovati nella disponibilità di tre soggetti residenti a Firenze, Prato e Grosseto, considerati tra gli animatori delle chat ‘Boia chi molla’ e ‘Ultima legione’, che sono stati perquisiti questa mattina dagli agenti delle Digos.
L’obiettivo degli animatori delle chat, dicono gli investigatori, era quello di reclutare militanti per mettere in piedi una struttura politica di ispirazione fascista ma non è escluso che volessero compiere anche azioni violente
I destinatari delle perquisizioni sono un 51enne di Firenze, un 29enne originario di Bagno a Ripoli (Firenze) e residente a Prato, e un 45enne di Grosseto. Secondo quanto appreso, l’indagine, coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio della Dda di Firenze, è una costola di quella su un presunto gruppo di estremisti di destra attivo in provincia di Siena, che il 12 novembre del 2019 ha portato all’arresto di Andrea e Yuri Chesi, padre e figlio di 61 e 24 anni, ora a processo a Firenze con rito abbreviato. I tre perquisiti avrebbero fatto parte tra l’altro di una chat whatsapp chiamata ‘Boia chi molla’, già oggetto di accertamenti da parte della polizia postale di Milano.
Tra i propositi espressi attraverso i messaggi inviati nella chat, ricostituire il partito fascista, “giustiziare i politici di destra e di sinistra”, cacciare gli stranieri dal paese e eliminare gli avversari politici facendoli “affogare con la macina del mulino in fondo al mare”.