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Firenze, presentato all’Istituto degl’Innocenti il ‘Progetto Origini’

Firenze, presentato all’Istituto degl’Innocenti il ‘Progetto Origini’, servizio che consente ai figli adottivi di ricercare le proprie origini ed eventualmente rintracciare i propri genitori biologici.

‘Progetto Origini’ è attivato dall’Istituto degl’Innocenti, che offre supporto e consulenza, con un team di esperti di cui fanno parte consulenti giuridici, psicologi, assistenti sociali, archivisti.

Regione Toscana e Istituto degl’Innocenti hanno firmato un accordo di collaborazione per la sperimentazione del progetto Ser.I.O. (Servizio per le Informazioni sulle Origini).

L’assessore al sociale Stefania Saccardi e la presidente dell’Istituto degl’Innocenti Maria Grazia Giuffrida illustreranno ai giornalisti il progetto Ser.I.O. e i contenuti dell’accordo. Il servizio, finanziato con 100.000 euro dalla Regione Toscana, è il primo di questo tipo in Italia.

“Quello della ricerca delle origini è un tema molto delicato e complesso – commenta Stefania Saccardi – I figli adottivi che avevano desiderio di rintracciare le proprie origini e risalire ai propri genitori biologici si trovavano finora completamente soli in questa ricerca. L’Istituto degl’Innocenti è da molti anni un partner istituzionale della Regione Toscana sul fronte delle politiche regionali in materia di sostegno alle famiglie, promozione della genitorialità, tutela dei diritti dei minori, monitoraggio delle condizioni in cui vivono i bambini, gli adolescenti, le famiglie con figli. Ben volentieri quindi abbiamo firmato questo accordo con l’Istituto, per supportarlo nell’attuazione del progetto Ser.I.O., anche con un sostegno economico”.

“All’Istituto degli Innocenti appartiene un patrimonio immenso di informazioni sulle origini e le storie personali dei tanti bambini che hanno vissuto qui – spiega Maria Grazia Giuffrida – ma l’Istituto è anche un ente impegnato in azioni di ricerca e approfondimento sia sul fenomeno adottivo in generale che, in particolare, sul tema delle origini e per questo è il soggetto più adatto a elaborare un modello da valorizzare anche a livello nazionale”. Continua Giuffrida: “La ricerca delle origini è un complesso intreccio tra le vite e i diritti, in primo luogo di figli e madri. Il tema chiama in causa il sentire radicato e profondo che accompagna ognuno di noi e che senza dubbio si intreccia con le storie personali e con l’evoluzione del sentire collettivo. Consentire di accedere alle informazioni sull’identità dei genitori naturali significa aiutare la persona che è stata adottata a riempire un vuoto nella propria vita”.

Aggiunge il direttore generale dell’Istituto degl’Innocenti Giovanni Palumbo: “Questo progetto sperimentale realizzato grazie al supporto della Regione Toscana e dell’assessore Stefania Saccardi è un unicum a livello nazionale e colma un vuoto lasciato dal legislatore (sono fermi in Parlamento vari disegni di legge) nell’ambito della definizione della disciplina procedimentale attuativa (richiamata dalla Corte di Cassazione) per consentire ai figli adottivi di ricercare le proprie origini”.

Il Ser.I.O. ha il compito principale di fornire informazioni e consulenza alle persone interessate alla ricostruzione di storie personali e al reperimento di informazioni sulle origini personali e familiari, ma importante è anche accompagnare, mediare e dare sostegno, anche psicologico, a figli e genitori adottivi e a quelli biologici.

Tra gli obbiettivi del Ser.I.O. anche interventi di formazione rivolti agli operatori del settore delle adozioni come alle famiglie adottive. Parallelamente il servizio attiverà un sistema di raccolta della documentazione, ricerca ed analisi del fenomeno anche attraverso iniziative di confronto ed approfondimento con altre realtà italiane ed internazionali impegnate sul tema e faciliterà i percorsi di accesso consapevole alle informazioni attraverso la costruzione di una rete di riferimento fra i diversi attori istituzionali e non, operanti in questo ambito, anche attraverso il supporto alla definizione di protocolli, procedure e modelli di intervento.

Le persone interessate a iniziare un percorso di ricerca delle proprie origini avranno la possibilità di rivolgersi a uno “sportello” (da contattare telefonicamente per fissare un colloquio su appuntamento) a cui chiedere le prime informazioni e il primo orientamento. L’équipe specializzata si incontrerà per definire un progetto sulle singole situazioni, senza mai sottovalutare quanto delicata possa essere l’esperienza di venire a conoscenza della propria storia e stabilire un contatto con i propri familiari di nascita.

 

 

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