Lun 23 Dic 2024
Controradio Streaming
ToscanaAmbienteFirenze: proteste sull'abbattimento dei 34 alberi in Via Mariti

Firenze: proteste sull’abbattimento dei 34 alberi in Via Mariti

Braccio di ferro tra SPC e il Comune di Firenze circa l’abbattimento del filare, 34 alberi tra pini e lecci, in Via Mariti. Anche se l’amministrazione promette una rapida sostituzione con 50 tigli, la SPC chiede che venga bloccata qualsiasi ipotesi di intervento sulle piante

Andrea Giorgio, assessore all’ambiente del Comune di Firenze, rispondendo ad un question time del consigliere di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi, riguardo all’alberatura di via Mariti a Firenze, ha affermato: “L’abbattimento dei 34 alberi su via Mariti si inquadra all’interno di un progetto complessivo di riqualificazione approvato con permesso a costruire due anni fa”.

Il progetto “comporta sì l’abbattimento di 34 di pini e lecci ma prevede la sostituzione con 50 tigli alberi di prima grandezza”. Giorgio ha poi aggiunto che il progetto prende le mosse da “scelte di natura viabilistica e di miglioramento degli elementi a verde nell’area complessivamente coinvolta nell’intervento”.

Sinistra Progetto Comune, in una nota, spiega che “dopo giorni di silenzio è stato confermato: tutti gli alberi di via Mariti sono destinati a essere abbattuti, sia i pini che i lecci. 34 piante”.

Ma, ironizza Palagi, “l’assessore di ha assicurato che verranno sostituiti con 50 tigli, sulle cui dimensioni l’amministrazione pare abbia discusso nella giornata di oggi con Esselunga”. Peccato, continua il consigliere, che “Esselunga non sia un ente benefico che riqualifica il territorio per senso di caritĂ  cristiana; si tratta di un soggetto privato, coinvolto nel suo investimento in progetti che condannano l’intera zona di viale Redi e via Mariti a restare senza uno dei suoi alberi storici”.

Visto che ci sono trattative in corso,  Sinistra Progetto Comune chiede che si “blocchi qualsiasi ipotesi di abbattimento, incontrando il Comitato Ex Panificio militare prima di procedere. Altrimenti sarebbe una vera e propria provocazione nei confronti della cittadinanza attiva”.